Serata cappon magro

Recensione di del 17/01/2015

Voltalacarta

50 € Prezzo
9 Cucina
8 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 50 €

Recensione

Riusciamo a prenotare un tavolo in questo ristorante in occasione di una serata a tema, il cappon magro, appunto, un piatto della tradizione genovese, una volta povero oggi quasi di lusso. Arriviamo un po' in anticipo e ci viene fatto scegliere il tavolo: lo spazio è limitato, perché la sala è unica, lunga e stretta, i colori sono chiari, e sono introdotti dei paraventi mobili per dare un poco più di riservatezza ai tavoli, mentre la diffusione sonora regala un pot-pourri di canzoni di De Andrè.

Ordiniamo acqua minerale (che ci verrà imputata a 3 euro) e una mezza bottiglia (0,375) di Rossese (che ci verrà imputato a 12 euro: francamente esagerato, per due bicchieri di vino).

Sul tavolo ci sono grissini di diverso tipo e ci viene portato un succulento piatto di focaccine, panini e sfogliatine salate, tutte della casa, e, ahimè, troppo buone e invitanti (con l'effetto di saziare già prima che inizi la cena, se uno si azzarda ad assaggiarle tutte).

Il menu della serata prevede Capasanta con insalatina, Chips di bacon e pane (deliziosa la capasanta, un po' inafferrabile la guarnitura), Cuore di baccalà al tartufo nero in crema di patate (eccellente e sapidissimo modo di mescolare gusti e ingredienti ricchi e poveri, lasciando in bocca una grande impressione di 'pulizia'), Salmone Loch Fyne confit in salsa agrodolce di rapa rossa (cubetto di salmone fresco, appena velato dalla salsa: buonissimi entrambi).

Le quantità sono più da antipasto che da piatto a pieno titolo, ma la ragione si spiegherà all'arrivo del trionfo di Cappon Magro Voltalacarta con astice. Poiché siamo arrivati prima degli altri, scontiamo un'attesa un po' prolungata fra il trio d'avviamento e il piatto forte della serata, perché il ritmo del servizio subisce i contraccolpi della numerosità dei clienti e del diverso ordine d'arrivo.

Il cappon magro è ricco di diverse varietà di pesce, verdure, cozze, impreziosito da un un gamberone e mezzo astice a porzione (a occhio); coloratissimo e presentato assai bene, decorato con la consueta salsa verde (di cui non sono un grande estimatore, peraltro). Io sono un po' affaticato e non riesco a esaurirlo e, forse, ad apprezzarlo in pieno, ma il mio commensale lo approva a pieni voti.

La cena termina con una rivisitazione della torta Sacher con marmellata di chinotto savonese, originale e riuscita (anche se a quel punto avrei preferito una conclusione più leggera, come un sorbetto al limone e basilico, per esempio). Due caffè sigillano la cena.

La ricevuta, comprensiva del menu della serata a 40 euro e degli extra, comporta un addebito di 99 euro, del tutto in linea con le aspettative.

Ci torneremmo volentieri per un'altra degustazione.

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