Prezzo per persona bevande incluse: 57 €
Recensione
Dopo due tentativi estemporanei andati a vuoto, per mancanza di disponibilità, decidiamo di prenotare per tempo sfruttando un impegno a Genova.
Il locale si trova in una zona centrale in una via in salita con grande difficoltà per trovare parcheggio. Abbiamo posteggiato praticamente davanti con due ruote sul marciapiede in divieto di sosta e in buona compagnia.
All’esterno il locale è anonimo: si suona per poter entrare in quanto l’ingresso è di fatto incustodito, sviluppandosi il locale in profondità.
Superato infatti l’ingresso chiuso da un mobile credenza da aggirare si arriva ad una sala lunga e stretta con, mi sembra nove tavoli, alcuni tondi. Direi in totale 30 coperti.
Qua e là qualche paravento per dare più riservatezza ai commensali in quanto qualche tavolo è molto ravvicinato.
Tovagliato chiaro direi in cotone, con sottopiatti in acciaio inox. Poco comode le sedie moderne di plastica, a metà serata il mio fondoschiena si è un po’ lamentato.
E’ giovedì sera ed è prevista una serata a tema, alla fine ci iscriveremo alla mail list per ricevere le comunicazioni, tema Spagna...tapas, paella mista carne e pesce e sangria.
Noi scegliamo, non avendo prenotato con riferimento alla serata, dal menu alla carta. O meglio non avendo voglia di scegliere e essendo la prima volta che proviamo il locale optiamo per il menu degustazione.
Il nome “mi fido di te”, cinque portate più dessert a 45 euro.
Nell’attesa arriva un fin troppo invitante cestino del pane. Tutto fatto da loro con focaccia con la cipolla, rotelle tipo brioche con le olive, altro pane con semi di zucca, focaccette tonde con al centro un piccolo pomodoro e, nel corso di una portata, del pan brioche con olive taggiasche e crosta di parmigiano.
Tutto molto buono, un po’ pesante e impegnativo per uno come me ghiotto di pane che non ha saputo rinunciare ad assaggiare tutti i tipi proposti.
Scelta del vino un IGT Terre Aquilane Giulia Pacorino 2012 che esprime 13 gradi, prezzo 20 euro, che assaggio per la prima volta incuriosito dal fatto che ha preso qualche riconoscimento.
Non me ne sono pentito per la volontà appunto di sperimentare aromi nuovi, valido, agrumato e minerale, ma non è entrato tra i miei preferiti.
Cominciamo con un'entrée di benvenuto extra: un assaggio di polpo e patate con salsa verde, di fatto un fondo di crema di patate con pezzetti di polpo sopra rifinita con la salsa. Un po’ banale, freddo, l’avrei leggermente intiepidito.
Per seguire un assaggio di cappon magro, ben fatto ma personalmente non è un piatto che mi hai mai entusiasmato pur essendo rinomato nella tradizione della cucina genevose.
Seguono poi delle capesante saltate in padella con salsa alla vodka depositate su una insalativa verde con melograno. Ottima la cotture delle capesante e delicata e piacevole la salsa.
Si prosegue con dei calamaretti al timo su una crema di patate (di nuovo) aromatizzata allo zenzero. Piatto comunque molto ben riuscito con un tono giusto di piccante e freschezza determinata dallo zenzero che, de gustibus, io adoro.
Arrivano i primi: si comincia con dei raviolini del plin ripieni e conditi con un ragù di pesce e adagiati su uno carpaccio di gamberi di Santa crudi e completati con uno scampo cotto. Devo dire che il piatto è originale anche se non si amalgama troppo, a mio avviso, riuscendo un po’ slegato l’assaggio del crudo con la pasta e il sugo saporito, senza esaltarne peraltro il contrasto. Nel complesso comunque gradevole.
L’altro primo: canelloni di baccalà con tartufo nero, decisamente piaciuti.
Per secondo uno strudel di orata con salsa ai crostacei. Sapore troppo deciso e l’impasto stile strudel troppo invadente: ne ho avanzato, dell’impasto intendo, più della metà estraendo il contenuto.
Per dessert fatto scegliere dal menu, un semifreddo al pralinato senza infamia e senza lode per un non amante dei dolci.
Concludendo, considerate anche le recensioni lette, un giudizio inferiore alle aspettative. Si tratta di una cucina di pesce a prezzi decisamente buoni, di discreta qualità, complessivamente un po’ troppo saporita per i miei gusti in tema di cucina di pesce, di media inventiva che non lascia ricordi entusiastici destinati a mantenersi nel tempo.
Riproverò con qualche serata a tema nel caso ci sia menu invitante.
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