Prezzo per persona bevande incluse: 57 €
Recensione
Io e mio marito abbiamo un anniversario di coppia da festeggiare e decidiamo di concederci una cenetta in questo Ristorante nel centro di Genova di cui abbiamo letto così bene su “ilmangione.it”. Mio marito prenota il giorno prima.
Il locale si trova in via Assarotti, sulla sinistra salendo da Piazza Corvetto verso Piazza Manin; l’esterno non è affatto invitante mentre invece l’interno è molto gradevole: nell’unica sala, luminosa ed accogliente, ci sono sette tavoli rettangolari da due/quattro perone e due tavoli tondi da quattro; per creare maggiore intimità sono posizionati alcuni separé; le tovaglie sono chiare, in cotone così come i tovaglioli; sul tavolo sottopiatti in acciaio inox e doppi bicchieri (a calice per il vino); sedie in plastica trasparente (che si riveleranno avere una seduta poco comoda). In sottofondo, sin da subito e per tutta la serata, ci accompagnano piacevolmente la musica e la voce di Fabrizio De Andrè.
Decidiamo di provare il menù degustazione che ci consentirà di assaggiare la cucina di Maurizio Pinto, lo chef che ci ha accolto al nostro arrivo (eravamo i primi clienti della serata) e che si è dimostrato molto cortese e disponibile, tra l’altro proponendo alcune variazione al menù scelto per venire incontro ai nostri gusti ed addirittura integrandolo con una portata aggiuntiva.
Il pane ci viene portato su un grazioso vassoietto di porcellana bianca che riproduce un vassoio di cartone; ci sono diversi panini, tutti fatti in casa: tradizionali, alle noci, al pomodoro e focaccia. Mio marito ne è entusiasta, io ho l’impressione invece che alcuni panini siano un pochino “unti”.
Scegliamo un Lagrein Rosato dell’Alto Adige (mio marito è un po’ patito dei rosé) che si rivelerà una buona scelta; la bottiglia viene posizionata in un cestello con ghiaccio a fianco del tavolo. Acqua naturale in bottiglia.
Fuori menu, per incominciare, ci viene offerta una foglia di borragine fritta con all’interno acciuga fresca e mozzarella di bufala: una bontà!
Iniziamo con un tris di crudità di mare: tartare di tonno lavorato con aceto balsamico e fragole, capaccio di branzino con melone ed un’ostrica carnosissima appena giunta dalla Francia; abbinamenti di gusti veramente azzeccati in particolare il tonno con le fragole è una vera squisitezza.
L’antipasto caldo è più tradizionale ma altrettanto buono: acciughe ripiene, regine della tradizione ligure, cucinate veramente bene.
Il cuoco ci fa assaggiare anche alcuni filetti di un croccante baccalà crudo, servito con un filo d’olio di oliva.
Passando ai primi piatti troviamo sempre il baccalà come protagonista del primo assaggio: cannellone ripieno di purea di patate e baccalà; qualcosa di sublime, peccato sia solo un assaggio.
Quindi fregola sarda con vongole e bottarga di muggine (piatto dal gusto un po’ troppo deciso) e ravioli ripieni di carciofi conditi con carciofi, pomodorini, acciughe e burrata, quest’ultimo un piatto veramente delizioso perché gli ingredienti sono eccellenti e ben assemblati.
Per il secondo io avevo chiesto la variante e sono stata accontentata: infatti mentre mio marito si gusta un cuore di baccalà con salsa al basilico, per me (che avevo manifestato qualche perplessità sul baccalà, ed è questo il motivo per cui me lo ha fatto cortesemente assaggiare fuori menu sia come antipasto che come primo) è stata preparata una fantastica gallinella con “ciupin” di crostacei e asparagi: un trionfo di sapori!
Eccoci al dolce: in un piatto quadrato diviso a scomparti ci vengono portati una mousse di yogurt, una “tartelette” di pasta frolla con fragole e crema, un dolce al cioccolato ed una insalatina di frutta. Tutti buoni, in particolare la mousse, anche se forse un po’ banali.
Non prendiamo il caffè ma ci viene comunque portata la piccola pasticceria di accompagnamento fatta dallo chef, composta da ben dieci dolcetti: ne assaggiamo solo uno a testa perché siamo veramente satolli.
Spendiamo 114 euro così suddivisi: due menù degustazione 45 euro a testa, 18 euro il vino, 6 euro due bottiglie d’acqua. Il coperto è gratuito, nonostante le numerose stoviglie utilizzate per la cena, l’abbondanza e la varietà dei panini e dei pasticcini.
In conclusione ci siamo trovati benissimo ed abbiamo gustato una cucina un po’ nuova e fantasiosa che ci ha ampiamente soddisfatto. Servizio curato e cortese, forse perché eravamo solo tre coppie, ma ci siamo sentiti veramente coccolati; ogni piatto è stato descritto sia al momento della scelta che quando ci è stato servito. Abbiamo anche apprezzato che ad ogni portata ci sono state cambiate sempre le posate.
Ottimo rapporto qualità/prezzo.
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