Nuova location

Recensione di del 26/01/2019

San Giorgio

64 € Prezzo
9 Cucina
8 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 64 €

Recensione

Il ristorante San Giorgio si è trasferito in viale Brigata Bisagno, ristrutturando i locali che erano del Gran Gotto dei Fratelli Bertola. Peccato che oggi la zona sia ancora oggetto dei cantieri per i lavori indispensabili a evitare nuove alluvioni, ma è comunque raggiungibile comodamente. Conoscevo di fama il San Giorgio e avevo provato il Santa Teresa, gestito dal nipote del patron Scala, con ottimi risultati. Ora nella vecchia sede di via Rimassa c'è l'Osteria del San Giorgio per chi vuole una cucina più tradizionale e a prezzo più contenuto. Infine, ci siamo decisi in quattro per un sabato sera ed eccoci alle 20 alla porta del locale.

Doppio ingresso, gentile accoglienza del cameriere e saluto del patron, accompagnamento al tavolo (con alle spalle la cantina e uno spazio più riservato. Tutti i tavoli sono occupati o vanno occupandosi man mano. Clientela benestante, si sarebbe detto una volta.

Apparecchiature dei tavoli eleganti, ma sobrie; moderno il design dell'arredamento, luci efficaci ma non invadenti. Ci vengono presi i soprabiti per il guardaroba. Arrivano dei grissini in un cesto e la richiesta dell'acqua (imbottigliata, minerale, di marca), insieme con i menu.

Dopo un primo sguardo alla lista il cameriere si avvicina e ci propone anche i fuori menu del giorno. Arriva un secondo cestino con focacce e vari tipi di pane: tutto prodotto in house e quindi di qualità. Questa del pane e affini fatti in proprio dal ristorante è una bella idea che anche altri, come Maurizio Pinto di Voltalacarta p.es., stanno proponendo con successo. Infine scegliamo un po' di offerte del menu e un po' del fuori menu.

A memoria cito un granchio in salsa di panna acida e basilico, con agrumi e asparago, assolutamente notevole; un'ostrica (cucinata, non cruda) con una 'polpetta di pesce'; una crema di zucca con gamberi marinati; un risotto con carciofi, gamberi si Santa Margherita, ricci di mare, sul nero di seppia; dei bottoni (pasta fresca farcita: anche la pasta fresca è tutta prodotta in house) al foie gras e ristretto di gallina; una cacio e pepe in variazione ittica; un bianco di pesce a vapore con verdurine e maionese.

Tutti i piatti hanno incontrato l'apprezzamento dei commensali, per la perfetta esecuzione, l'estetica gradevole, l'armonia e l'equilibrio dei sapori, anche se le tempistiche in cucina, anche a causa del tutto esaurito in sala, sono state un po' più lente del previsto (abbiamo cominciato poco dopo le 20,30 e terminato alle 23,30).

Una pecca sui vini: la lista è ampia e superba, un vero album di foto delle nozze, ma dopo due richieste su due andate deluse si è dovuto accordarci per una terza scelta, consultandoci con il patron.

I dolci ovviamente all'altezza: un tiramisu (crema di mascarpone. savoiardi, brandy, caffè, cioccolato e gelato di crema (!), e una crema pasticcera, con cannella, miele, mele caramellate. Solo uno di noi ha preso il caffè, un altro un bicchierino di Merlino Rosso Fortificato. Finale di 255 euro da dividere in quattro.

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