Arriviamo a casa da una vacanza in Val Gardena e naturalmente la figlia (e il fidanzato) ci hanno svuotato il frigo ed allora soluzione d’emergenza una pizza da Lina, dove eravamo stati solo una volta, ma molti, molti anni orsono, e ci aveva lasciato un bel ricordo per la location. Mi faccio precedere da una telefonata per verificare che ci sia un tavolo all’aperto. C’è, tutto ok. Arriviamo. La signora Lina (evidentemente quella che mi ha risposto al telefono) sa già che vogliamo la pizza, per cui ce ne presenta l’elenco a voce. Scegliamo la più semplice (ed economica) margherita classica per me e con lo stracchino (anziché mozzarella) per mia moglie. C’è un’unica birra disponibile e allora: due Peroni (non l’avremmo mai richiesta, ma facciamo di necessità virtù). Certo che in alto Adige, da dove siamo appena tornati era un altro paio di maniche, va beh ma qui siamo a Genova, però in una pizzeria poter scegliere tra almeno un paio di tipi, sembra troppo?
L’accoglienza è molto fredda, forse perché siamo “barboni” che vengono solo per una pizza e non come ristorante. Non ci accendono nemmeno la candelina in tavola, come avviene anche all’altro tavolo di “pizzafagi”. Non che ci importi molto, ma a nostro parere distinguere i clienti in serie A e B non ci sembra piacevole.
Nell’attesa ci godiamo lo splendido giardino. Siamo in compagnia di altri cinque tavoli, uno chiassoso, occupato da due coppie con bambini, uno dalla figlia (penso) della titolare con amici e almeno altri due da coppie che usufruiscono di un coupon. La cosa ci piace poco perché siamo un po’ prevenuti con i locali che accettano coupon, ma aspettiamo a giudicare.
Ci vengono serviti due bicchieri di birra. Non apprezziamo il fatto che la birra o la Coca-Cola o altro da bere ghiacciato venga servito immediatamente (se non richiesto), perché poi al momento di mangiare si è già riscaldato. Questo avviene comunque dappertutto, per cui non addebito a Lina questa defaillance anzi riscontriamo un bonus: qui siccome la birra ce la servono già calda non avremo ripercussioni negative!
Le pizze arrivano rapidamente. Sono grandi e discrete, anche se un po’ poco cotte e quindi lievemente gommose. Avremmo ancora sete, ma non osiamo incorrere in un’altra Peroni calda, berremo qualcosa altrove. Ci facciamo portare il conto. In genere scommettiamo tra di noi sull’entità dello stesso, ma questa volta né mia moglie, né io ci avviciniamo, siamo sorpresi per eccesso. Le due pizze 16 €, i due pessimi bicchieri di birra calda 8 €, e udite udite solo 6 € di coperto: tovaglietta di carta e relativo tovagliolino, meno male che non ci hanno portato pane e grissini, se no...
Totale 30 €. Purtroppo sono abbastanza vecchio da ricorrere sempre mentalmente alle vecchie lire e quindi sono incavolato nero di avere speso 60.000 lire per due pizze appena passabili e due cattive birre.
E allora come concludere. Amici mangioni se frega poco del cibo e del conto veniteci (magari con fidanzata o amante) se volete impressionarla, il giardino è assolutamente suggestivo e veniteci a piedi, in moto, in bici o come vi pare, ma non con l’auto. Posteggiare è impossibile.
Io ci tornerò sicuramente molto spesso, se mi lasceranno portare da casa una decente birra ghiacciata ed un tovagliolino di carta per evitare l’onere del coperto.
