Cogliendo l’opportunità di un giorno di ferie infr...

Recensione di del 13/08/2012

I Nebbioli

28 € Prezzo
6 Cucina
6 Ambiente
6 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Scarso
Prezzo per persona bevande incluse: 28 €

Recensione

Cogliendo l’opportunità di un giorno di ferie infrasettimanale decidiamo (mia moglie ed io) di fare un’escursione da Genova nel basso Piemonte (col noto outlet incluso, of course). Un giro di telefonate a vari e noti ristoratori della zona si conclude in un nulla di fatto (o ferie o chiusura), finalmente troviamo disponibilità ai Nebbioli, di cui le recensioni parlano abbastanza bene. Ci “arrampichiamo” fino alla frazione di Gavi e senza difficoltà troviamo il locale. Siamo i soli ospiti e ci accomodiamo sotto un gradevole pergolato.
La prima delusione è rappresentata dalla lettura del menù, omettendo gli antipasti dei quali ci intrigherebbero solo i fiori di zucca, in quanto gli altri sono banali come prosciutto e melone o comunque poco interessanti, ci orientiamo sui primi per quanto mi riguarda e sui secondi per mia moglie, nell’ultimo caso solo due: tagliata o milanese
Io sono ghiotto di primi piatti, ma quelli disponibili non mi solleticano in modo particolare, sono quattro: trofie al pesto, corzetti al sugo di mare, risotto alla fonduta di Montebore, bucatini cacio e pepe.
Nessuna pasta “impastata” disponibile, né ravioli, né pansoti, solo prodotti industriali. Certo non sono venuto da Genova per mangiare trofie al pesto ed allora scelgo i bucatini ed il risotto, che mi viene proposto condito col sugo di pesce, anziché con la fonduta.
Quando mi presentano la pasta mi viene il magone, una porzione (fortunatamente) medio-scarsa cosparsa di poco pepe macinato. Ma il cacio? A riprova della sua assenza, una volta terminati i bucatini il piatto risulta assolutamente pulito, senza la minima traccia di formaggio. Vado spesso a Roma e so di che cosa stiamo parlando, fosse successo nella capitale volavano le sedie.
E va bene, speriamo nel risotto. Anche qui la porzione non è da nouvelle cuisine ma nemmeno da trattoria di campagna, il riso è cotto correttamente, ma il condimento è di un insapore difficilmente riscontrabile.
La titolare mi aveva garantito trattarsi di pesce fresco (oggi è lunedì dove l’avrà trovato il pesce fresco, mah?), ma se anche fosse, il risultato è scadente, sembra tutto lavato sotto l’acqua corrente.
Questo ben di Dio è accompagnato da un dolcetto di Alba all’altezza della situazione, infatti mi viene servito caldo, forse era in vetrina, sembrava vin brûlée.
A sto punto qualcuno si chiederà perché non me ne sono andato via immediatamente. Lo spiego subito: il perché è rappresentato da una fantastica costoletta di vitello alla milanese che viene nel frattempo servita a mia moglie. E’ una vera milanese, non una carta velina impanata e fritta, pagata 18 euro, ma li valeva tutti. L’ho assaggiata anch’io e concordo con la mia metà: è di gran lunga la più buona mai gustata.
Riconciliato con il mondo da questo assaggio, oso ordinare anche una tarte tatin di pesche, che fortunatamente è all’altezza della situazione.
Chiudiamo qui con un conto di 55 €, ci sentiamo abbastanza presi in giro per esserci scarrozzati fin qui a spendere tale cifra per due primi assolutamente insapori, un secondo e un dessert. Nella vituperata e “ladrona” Liguria, con tale budget conosciamo almeno 10 posti dove avremmo mangiato meglio (a disposizione per chi li vuol conoscere).
Il voto finale crediamo possa essere un 6 stiracchiato, considerando da 7 il dolce, da 10 con lode la carne, e n.c. (per carità di patria) tutto il resto. Quanto valesse quest’ultimo è comunque facile ricavarlo dalla media aritmetica.
Non considero un’attenuante il fatto che normalmente il ristorante sia chiuso al lunedì e al martedì ed abbia fatto un’eccezione per la settimana di Ferragosto, quindi magari a scartamento (e menù) ridotto, in quanto i nostri euro ritengo avessero lo stesso valore di quelli spesi dagli ospiti del week-end. Serietà e professionalità dovrebbero garantire lo stesso trattamento o perlomeno sarebbe doveroso un avvertimento all’atto della prenotazione.

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