Prezzo per persona bevande incluse: 168 €
Recensione
NdR: Il Ristorante si è trasferito in altra sede (vedi scheda). Le notizie riguardanti l’ambiente non sono quindi più attuali
Splendida esperienza in questo ristorante sulle colline intorno al lago di Varese.
Accolti dalla gentilissima signorina Marika che ci seguirà con molta competenza e precisione per tutta la cena, abbiamo avuto modo di apprezzare sia la vista esterna dalla bellissima terrazza sia, causa un improvviso temporale, la bellezza della sala interna che il legno e i colori pastello rendono molto accogliente.
Avevo avuto modo di vedere la descrizione di alcuni piatti dalla presenza in televisione dello chef Ilario Vinciguerra e devo dire che la prova all'atto pratico è stata, senza dubbio, molto valida.
Subito ci sono stati offerti due flûte di Champagne Brut Steinbrück che abbiamo molto apprezzato e con un magnum del quale abbiamo deciso di continuare poi a tutto pasto.
Il pane portato è fatto in casa tranne quello dalla crosta più scura in quanto si tratta di un pane fatto con lievito madre ad una latitudine di circa 1000 metri (di nome "fofola"); i grissini vengono tirati a mano, mentre buone pizzette e crackers sono fatti con sale hawaiano e semi di girasole.
Per la cena abbiamo scelto due menu a sorpresa (8 portate, € 85).
Un piccolo benvenuto di cozze milanesi, cozze impanate e dorate in olio, ha fatto da appetizer a una porzione di opera di terrina di fegato d’anatra e gelatina di pere, in abbinamento con pan brioche alle prugne.
Millefoglie di petto d’anatra al sale con formaggio di capra varesino e aria di prezzemolo.
Capasanta scottata con salsa nizzarda e fiori non trattati.
Profumo: tartare di gamberi rossi di Mazara del Vallo con olio extravergine d'oliva del lago di Garda da shakerare e con abbinato il gin tonic da bere alla fine.
Paccheri di Gragnano con verdurine disidratate e triglie di scoglio.
Gnocchi di melanzane: fatti con le melanzane campane, quelle dalla forma più stretta e allungata, mantecati al baccalà su pesto di pomodori San Marzano.
Variazione di pesce al forno, dentice, branzino, ricciola, con patate Vitelotte sifonate e aria di zafferano.
Coppa di maiale caramellata e verdurine saltate al thè Lapsang Souchong.
L’oro di Napoli: rivisitazione della pastiera napoletana secondo lo chef.
Lavori in corso: degustazione di dessert.
La carta dei vini è molto interessante, con un'ampia selezione anche di birre e distillati vari.
Noi abbiamo bevuto: un magnum di Champagne Brut Steinbrück; un bicchiere di Podernovo, Castello delle Regine 2004; due bicchieri di Pineau des Charentes "Dupuy"; due grappe di Romano Levi.
Totale: € 336.
Un ristorante che consiglio vivamente per l'ambiente, l'accoglienza, la fantasia nell'accostamento delle materie prime, ma con sapori decisi e ben articolati.
Roberto Guidini
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