Prezzo per persona bevande incluse: 35 €
Recensione
L’hosteria de Ferrari è situata nel cuore del tranquillo paese di Frascaro, di fronte alla piazzetta in cui si affacciano la Chiesa e il palazzo comunale: sia che ci si rifugi nelle fredde Domeniche invernali a caccia di raclette, sia che ci si capiti nelle tiepide sere di inizio estate, l’accoglienza del serafico oste Lucio, che in cucina e in sala non perde un colpo, ma senza scomporsi, è un’efficace antidoto contro “il logorìo della vita moderna”
La sera in cui siamo stati da lui ci diceva che il giorno dopo avrebbe approntato il piccolo “dehor” estivo e che aveva intenzione di colorare le pareti del ristorante (attualmente color panna) di un tenue lilla. La sala è oblunga, con una capienza di 40-50 persone. Le tovaglie bianche, la posateria e i simpatici piccoli “balloon” per il vino rendono l’ambiente accogliente.
Il variegato menu è scritto su due lavagne portatili, che Lucio appoggia vicino al tavolo degli ultimi arrivati, recitando poi i piatti del giorno (oggi una minestra di cannellini e basilico e il merluzzo alla Ligure) e il “tris” (da pronunciarsi con la erre “Mandrogna”) di antipasti: oggi carne cruda (tritata, condita con olio, sale, pepe e un profumo di limone). Robiola di Roccaverano con zucchine (in una specie di carpione). Paniccia al forno (un gustoso tortino di farina di ceci) con pancetta.
Gli antipasti sono stati serviti in simpatici piattini a forma di goccia.
Ad accompagnare, un buon prosecco di Valdobbiadene.
Primi piatti: due di noi si lasciano tentare dalla minestra, davvero saporita, e due optano per le fettuccine di Campo filone con peperoni, acciughe e origano: la cottura è perfetta, il condimento insospettabilmente delicato. In carta (anzi, sulla lavagna) anche un risotto al pomodoro fresco e ricotta salata, dei tagliolini al “pesto di maiale” e gli agnolotti del plin al burro e timo.
Il Prosecco è evaporato: Lucio prosegue con uno chardonnay (non ricordo il produttore) di buona fattura.
Secondi: il merluzzo tenta due commensali, noi ci avventuriamo con il “fritto dell’aia” (maiale, pollo, peperoni e cipolle): caldo, asciutto, ineccepibile (le invitanti alternative erano: tagliata di manzo, “foglie” di maiale con peperonata, filetto di trota alla melissa)
Un cheese-cake cremoso e un ottimo creme caramel al caffè concludono la nostra cena.
Dopo i quattro caffè, fatti con la moka, Lucio offre un amaro interessante.
Tutto questo per 35 euro a persona: quando usciamo, nel silenzio della sera di Frascaro il vicino campanile batte le dieci e mezza.
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