Prezzo per persona bevande incluse: 30 €
Recensione
Dopo una visita al centro di Fabriano, abbiamo consumato l'ultima cena del nostro tour, in questo ristorante situato in una piccola piazzetta di questa graziosa città. Famosa in tutto il mondo per le sue preziose carte da scrittura e non solo. Molto apprezzate anche adesso, nell'epoca di WordPad e delle superstampanti.
Dal nome un pizzico strano (e neanche bellissimo ad essere sinceri ed un po' old style) lo "Sbrodovino", accoglie i suoi numerosi ospiti in una sala principale caratterizzata da tavoli piuttosto ampi e con apparecchiatura semplice ma abbastanza curata. Unico appunto una notevole rumorosità di fondo. Alla quale abbiamo gagliardamente contribuito anche noi.
Superato un piccolo iniziale ostacolo rappresentato da alcuni piatti segnati sul menu, ma non disponibili in questa serata, ho ordinato un piatto tipico della zona: “Gabettoni alla pecora“. Dove la pasta, praticamente dei paccheri, leggermente troppo cotti per i miei gusti, era accompagnata da una abbondante quantità di carne di pecora. Un piatto da provare. Anche se è stata più che altro una curiosità non essendo un amante di questo ovino (prodotti caseari esclusi).
In attesa dei primi piatti, abbiamo ordinato il cosiddetto "antipasto sbrodovino“.
Quattro, abbondanti porzioni da dividere fraternamente in nove.
Direi molto buono. Con alcune specialità, tipo il maialino marinato, originali e saporite.
Oltre al maialino abbiamo gustato con piacere anche il pecorino alla piastra, una frittata con i porcini, una semplice quanto buona ricotta, del carpaccio impreziosito da un olio saporito e la mortadella alla brace. Eletta all'unanimità il pezzo forte dell'antipasto misto.
E a proposito del maialino, ho/abbiamo avuto un momento di perplessità quando uno dei commensali ha gridato al miracolo per il sapore originalissimo del "salmone" affettato molto sottile. Chiarito l'equivoco, gli è stato lasciato solo il bicchiere dell'acqua...
Mentre noi continuavamo a cambiare il Verdicchio di Matelica. Prima il base e poi la riserva “Mirum“ dell'azienda La Monacesca. E nel mezzo un altro della cantina "non ricordo il nome". Uber alles il “Mirum“ seguito dall'altro della Monacesca.
Leggermente e relativamente inferiore e un po' troppo asprigno il secondo.
Ho rinunciato al secondo sia perchè la quantità di carne del mio primo era già abbastanza importante e sia perchè avevo intuito che “Lo Spiedo“ (vedi foto) ordinato dal commensale alla mia destra, poteva bastare per due. E così è stato.
Con un effetto scenografico superiore alla comunque discreta qualità della carne mista e delle verdure che componevano questo spiedo.
Nel complesso una bella cena. Con un servizio cortese, preciso e con un pizzico di simpatia, che fa sempre piacere, da parte del proprietario. Che si è premurato di consigliarci il vino e alcune sostituzioni di piatti non disponibili.
Il conto finale di 270 euro, arrotondato dal suddetto proprietario per semplificare i conteggi, ha portato ad una spesa di 30 euro pro-capite.
Spesa che ritengo adeguata al cibo e alle numerose bottiglie di vino che hanno accompagnati i vari piatti.
Foto della recensione
Condividi la tua esperienza
Raccontarci le tue personali esperienze è fondamentale per permetterci di conoscerti sempre di più ed offrirti consigli su misura per te. ilmangione non è più un'esperienza statica, ma una potente Intelligenza Artificiale che impara a conoscerti partendo da quello che ti piace.