Prezzo per persona bevande incluse: 47 €
Recensione
Le recensioni, peraltro datate di almeno due anni, avevano stuzzicato il mio interesse per questo ristorante, per di più praticamente “sotto casa”.
Così ieri, approfittando di una serata libera da impegni familiari, decido di andare a provarlo per cena, in compagnia del mio ragazzone (il figlio maggiore diciassettenne, notoriamente ottima forchetta dall’appetito più che robusto!)
Trovare il locale non è stato difficile: conosco abbastanza la zona e il navigatore ci ha comunque ben indirizzato.
L’ambiente, sobrio, è costituito da un’unica sala che può contenere al massimo 25/30 persone senza troppo spazio fra i tavoli. Le luci soffuse lasciano indovinare alle pareti un rosa salmone con intermezzi di grigio pietra, che richiama il pavimento di mattonelle e legno.
L’apparecchiatura, in bianco o panna (non si capiva bene per la solita luce soffusa) è gradevole ed essenziale, carino il portacandela in vetro e gocce, ma proprio non mi piace il vasetto con rosa bianca finta.
Nel complesso un’eleganza inconsueta per questa zona dove regnano quasi incontrastate le pizzerie.
Al nostro arrivo in sala troviamo solo due avventori: rimarranno i nostri unici “compagni di serata”: forse il periodo è un po’ morto, così a ridosso delle ferie pasquali appena terminate…
Veniamo accolti con sollecitudine da una giovane signora che preleva i nostri soprabiti e ci accompagna al tavolo.
Il servizio si rivelerà per tutta la serata impaccabile anche se a tratti lento (in fondo siamo solo in quattro in sala!).
Leggiamo il menu: il percorso degustazione è composto da due antipasti, entrambi crudi (carpacci e poi conchiglie, secondo la disponibilità del giorno), un primo (troccoli con gamberi e scampi), un secondo (filetto di scorfano, scottato in forno), un dolce del giorno.
Poiché per motivi di salute in questo periodo sono sottoposta ad un regime dietetico a dir poco prussiano, decido di prendere solo l’antipasto e il secondo, mentre il suddetto robusto appetito del “fanciullo” non lascia scampo al menu degustazione nella sua totalità: spazzola tutto dall’A alla Zeta, in un tempo che indurrebbe a dubitare che a casa gli si dia regolarmente di che nutrirsi!
Comunque riesco ad assaggiare da lui una forchettata di troccoli, decisamente ben cucinati, cotti al punto giusto e ben conditi con un sughino di crostacei e pomodorini freschi, di cui non resta traccia nel piatto.
Il secondo è senza dubbio il piatto più riuscito: il filetto di scorfano si presenta cotto quel tanto che basta, morbido e saporito, su un letto di crudité che contrastano, croccanti.
Deliberatamente lascio per ultimo il mio giudizio sull’antipasto: i carpacci, salmone e un altro tipo di pesce, forse branzino o cernia, o dentice (boh… non ci è stato detto, né abbiamo chiesto) sono decisamente abbondanti, forse le fette sono un po’ spesse, ma la cosa che meno ci convince è il condimento: poco sale ed olio in cui è stato fatto intiepidire del rosmarino che rende il tutto leggermente amarognolo; il limone è servito a parte, nel piatto, in spicchio che ognuno dosa a piacere.
Seguono le conchiglie (ostriche e fasolari) e gamberetti rossi un po’ “mosci” oltre che piccolini. Che dire? Questo antipasto ci ha “fatto compagnia” per almeno 12 ore!.
Causa il già nominato regime prussiano mi astengo dal vino (la carta dei vini c’è, sembra sufficientemente fornita, ma non è esagerata) e limitiamo le nostre libagioni a due bottiglie di acqua naturale.
Costo totale della cena Euro 93 così dettagliati:
1 menu degustazione Euro 50
1 crudo del giorno Euro 20
1 filetto di scorfano Euro 18
2 bottiglie di acqua Euro 6
(ci è stato praticato lo sconto di 1 Euro o si tratta di un errore di calcolo nel conto fatto a mano?)
Non compare il famigerato coperto.
Solo una precisazione che mi sembra doverosa: nella scheda del ristorante si parla di cucina “innovativa”: consentitemi di dissentire. Forse una volta lo era, ora si tratta di una dignitosa ma tradizionalissima cucina di solo pesce.
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