Sperando di mangiare come da Aimo e Nadia spendend...

Sperando di mangiare come da Aimo e Nadia spendendo un terzo, visito il ristorante a mezzogiorno.
La location è un vicolo alla periferia di un comune periferico.
Il locale consiste in un'unica sala di circa 40 mq. senza divisori.

Nonostante le premesse negative, gli arredi sobri e le tonalità di colore, dal beige all'albicocca, creano un ambiente piacevole e rilassante.
Tovaglie ecrù, bei bicchieri e posate.
Stranamente non si usano sottopiatti: prevedo che macchierò la tovaglia (e ci riuscirò egregiamente).

La carta dei vini si presenta interessante, con ricarichi equilibrati: si va dai 13 Euro di un Prosecco di Conegliano ai 57 per un Montepulciano d'Abruzzo.
In sala la signora Emanuela se la cava con simpatia e professionalità.
A mezzogiorno vengono proposti menù da 11, 16 e 20 Euro.
Propendo per quest'ultimo.
Per primo spaghetti con pomodorini ed alici: buoni, sapori delicati ma ben riconoscibili, dose minimale.

Il secondo consiste in uno scamone di vitello alle erbe, con purè di patate alle mandorle: carne di prima scelta, cottura perfetta, purè profumato.
Sapore non troppo deciso e dose sparagnina.
Per dessert un gelato alla mandorla quasi insapore con un discreto moscato d'Asti.
Mezza San Pellegrino: il tutto a 25 Euro.

Si avverte la mano di uno chef di classe, ma, per i miei gusti personali, la tavolozza dei sapori indulge troppo alle sfumature, senza avventurarsi in gusti decisi.
Le dosi non sono abbondanti: con un primo ed un secondo rimane un residuo di appetito.
Comunque un locale che merita senz'altro un'altra visita per un giudizio più articolato.