Prezzo per persona bevande incluse: 30 €
Recensione
Nella campagna sottostante Colonnella, punto di riferimento il cimitero, dopo un po’ di strada che fa perdere l’orientamento, si arriva finalmente al grande parcheggio del locale; siamo immersi nel verde mentre il crepuscolo avanza. E’ abbastanza presto ma nel locale ci sono già alcuni avventori e nel corso della serata i numerosi posti a sedere verranno tutti occupati.
Entriamo dal dehors dove una gentile e giovane signora ci fa accomodare in questa enorme veranda con copertura in travi. Tavoli in legno con tovaglie a quadro arancio di mezza lunghezza e sopra una tovaglia bianca corta; sedie in legno scuro, stoviglie classiche e bicchieri inizialmente da vino sfuso. Diciamo che non avrò l’occasione di visitare, nè l’interno del locale, nè il bagno.
A dire il vero l’ultima serata della mia breve vacanza era riservata per un locale che pareva essere il più titolato fra i ristoranti della zona, uno dei pochissimi a presentarsi sul proprio sito internet con un “pedigree” di tutto rispetto, “il Cantuccio” di Monsampolo del Tronto, una splendida villa dell’800 che purtroppo, solo un’ora fa abbiamo scoperto aver chiuso i battenti lo scorso anno mentre il relativo sito internet è ancora attivo. Così abbiamo ripiegato, si fa per dire, su questo ottimo “agriturismo da Zenobi, ristoro di campagna” nonché azienda agricola.
Siamo in quattro, ci vengono portate due bottiglie di acqua minerale.
La carta del menu oltre all’antipasto offre sei primi a 8 euro, otto secondi di carne da 10 a 13 euro, tre contorni a 3 euro e cinque dolci, tutti della casa, a 3 euro.
Ordiniamo un “antipasto Zenobi” per quattro: salumi, frittelle, verdure e funghi pleurotus. Le frittelle da queste parti sono un po’ l’equivalente dello gnocco fritto padano.
Sempre per quattro facciamo un assaggio di quattro diversi primi.:
Pasta corta con crema di porcini e grattata di scorzone nero (o tartufo estivo); è il piatto che è piaciuto maggiormente, anche il tartufo ne nobilita il gusto.
Timballo alle verdure: piatto tipico simile alla lasagna.
Timballo alla carne.
Spaghetti alla chitarra con polpettine di carne.
I timballi e gli spaghetti sono su livelli discreti.
A dire il vero i timballi li ho trovati un po’ asciutti mentre gli spaghetti alla chitarra con il tipico sugo al pomodoro, non sono mai riusciti ad entusiasmarmi trovandoli per altro della stessa fattura, come standardizzati, in tutti i locali dove ho potuto assaggiarli; stessa cosa per le polpettine, ma forse la tradizione le vuole così, mai da risultare troppo saporite.
L’ambiente poteva essere “a rischio” vino sfuso invece su mia richiesta mi viene consegnata una splendida carta dei vini che mi soddisfa non poco fornendo un’ottima scelta nazionale con prevalenza di vini locali: sono una ventina solamente le cantine abruzzesi, tutte di primo piano.
Così ho l’occasione di riassaggiare, dopo il Vinitaly, il grande “Montepulciano d’Abruzzo base” di “Torre dei Beati” 13,5% a 10 euro oltre al bianco di “Masciarelli”, il “Castello di Semivicoli”, 14,5%, un trebbiano che a differenza del “Marina Cvetic”, quest’ultimo passato in barrique, per la sua maturazione vede solo l’acciaio; è anche l’ultimo vino prodotto dal compianto Gianni. All’arrivo del vino ci vengono sostituiti i bicchieri con quelli più adeguati.
Dolce per quattro: pizza dolce teramana, panna cotta in salsa di fragole fresche, tiramisù e semifreddo al limone.
Un solo caffé, buono
Il conto 120 euro in quattro, 30 euro a testa di cui 35 euro di solo vino.
Conclusioni.
Locale piacevole, lo si capisce anche dalla clientela che, anche alla ricerca di una temperatura più sopportabile, inclusa qualche famiglia di turisti olandesi e alcuni assidui frequentatori del nostro stesso stabilimento balneare di Tortoreto Lido, giunge qui dalle vicine spiaggie. Il menu è abbastanza ampio e si mangia onestamente, il servizio è obbligatoriamente snello ma preciso nei tempi e nei modi, in più c’è un’ottima carta dei vini.
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