Prezzo per persona bevande incluse: 45 €
Recensione
Durante la mia ultima trasferta in Abruzzo, con una compagnia allegra e godereccia, si è deciso di puntare al "tempio" della cucina abruzzese: La Bandiera.
Definito il miglior ristorante d'Abruzzo dalle guide più quotate, si trova in provincia di Pescara, a Civitella Casanova, sopra le colline pescaresi.
Arrivarci è impresa ardua: le indicazioni sono piuttosto scarse e si è in aperta campagna, ma ne vale assolutamente la pena. Noi,forti dell'ausilio del giorno, di una buona macchina e, soprattutto, di una notevole motivazione, ce l'abbiamo fatta a varcare la "mitica" soglia!
E il primo impatto ci è piaciuto: nella stanza d'ingresso ti accoglie un grande tavolo tondo interamente ricoperto di bottiglie di liquori e distillati d'ogni genere che lascia ben presagire.
A destra una sala con camino acceso molto accogliente; a sinistra un'altra sala recentemente ampliata con una veranda da cui si gode una piacevolissima vista sulla vallata. Nella bella stagione si può mangiare fuori,intorno alla piscina.
Il nostro tavolo era proprio nella veranda,accanto ad una parete su cui trionfa un trittico dell'artista aquilano Sandro Visca. Una sorta di tavola sacrale d'ispirazione duecentesca che sposa la semplicità dei prodotti della terra ritratti alla gioiosità del cibo in se stesso, almeno,questa è stata la nostra personalissima interpretazione. Tovaglie di cotone beige, piatti in ceramica di manifattura locale e non, e comode sedie in pelle marrone hanno contribuito al nostro comfort.
Il patron del locale, nonchè bravissimo cuoco, Marcello Spadone, attento e pemuroso, come tutto il suo staff, ci ha viziati con un susseguirsi di antipasti davvero squisiti: una polpetta di formaggio e uova in salsa di peperoni, eccezionale); "strapazzata" di uova al tartufo nero, idem; carne stagionata tagliata molto sottile, con julienne di carote, asparagi e sedano, rucola selvatica, funghi cardoncelli e pecorino fresco in scaglie: il tutto condito con dell'ottimo olio aprutino-pescarese dop.
Ancora: piccole salsicce di fegato; una ricotta tiepida servita nel suo canestrino di vimini; dei fegatini con chips di patate; un tortino di patate e formaggio con crema di pecorino e tartufo, accompagnato da verdurine fritte; nastri di cipolla grigliata conditi con peperoncino dolce.
I primi non sono stati da meno: ci siami divisi tra i quadrucci con ceci di Navelli e funghi pioppini, e i maccheroni "carrati" con ragù d'agnello e polpettine, gustosissimi entrambi.
I più temerari hanno proseguito con uno spiedino di agnello, salsiccia, fegatino e filetto, accompagnato da verdure crude a julienne racchiuse in un guscio di finocchio scavato,che ha appagato gli occhi e lo stomaco.
Con i dolci abbiamo raggiunto l'eccellenza, parola di supergolosa, a cominciare dalla piccola pasticceria: zeppoline al forno, cestini di cioccolato ripieni di crema di ricotta con una spolverata di cacao, e "biscotti" con scaglie di cioccolato.
Poi le meraviglie vere e proprie: un incredibile zabaione al mosto cotto con trucioli di cioccolato fondente; una delicata crema all'Aurum con cialde di sfoglia;la "pizza abruzzese", ovvero un tortino di pan di spagna bagnato con l'alchermes e cuore di crema gialla, ricoperto di salsa al cioccolato fondente ;e soufflé di cioccolato Valhrona servito in una tazza da cappuccino, con gelato al lampone in terrina quadrata interamente ricoperta di cacao amaro. Un'esperienza!
Ottima la carta dei vini,con un eccellente rapporto qualità/prezzo.
Sicuramente un posto molto accogliente, estremamente competitivo sui prezzi, dove tornare.
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