Prezzo per persona bevande incluse: 40 €
Recensione
Week end in montagna con mia moglie. Decidiamo di andare a cenare in questo ristorante che conosciamo da anni e che non ci ha mai deluso. Durante la "stagione" è impossibile evitare la prenotazione; anche in periodi meno turistici è però buona cosa fare una telefonata per accertarsi di trovare posto.
L'ambiente è poco montano, con arredamento abbastanza anonimo, ma la sala dispone di finestre che si affacciano su un bellissimo panorama montano. I tavoli sono piuttosto vicini ma, grazie ad un locale abbastanza ovattato, non si rischia di rendere i vicini involontari coprotagonisti delle proprie conversazioni.
Veniamo accolti dalla sempre sorridente titolare che dopo essersi accertata della prenotazione ci accompagna al tavolo.
Il locale è gestito secondo la formula "Lei in sala Lui in cucina". Il "Lui" in questione, Carmelo, ha improntato la cucina secondo un fortunato connubio di origine sicula e tradizione valtellinese, amalgamati da una lunga esperienza come chef su navi da crociera. Il risultato è una proposta fedele all'arte gastronomica locale impreziosita da equilibrate concessioni alla ricerca di nuovi abbinamenti.
Il menù prevede una sezione degustazione orientata su specialità valtellinesi ma, forse perchè bazzico la zona da anni, personalmente preferisco scegliere tra le proposte alla carta spesso arricchite da "piatti del giorno".
La carta dei vini è soddisfacente, con alcune bottiglie da 0,375 cl (cosa non frequente ed apprezzata da chi come me ha una consorte che non va oltre il mezzo bicchiere).
Questa volta io ho esordito con un piatto di "sciatt", frittelle di grano saraceno ripiene di saporitissimo formaggio locale su insalatina da orto (attenzione, il formaggio è fuso: sono possibili episodi fantozziani);
mia moglie ha optato per una tartare di tonno (poco montana ma molto buona).
Come primo abbiamo preso entrambi gnocchetti di patate con porcini e mirtilli: da provare.
La mia signora non è stata in grado di affrontare anche un secondo (la tartare era dignitosamente abbondante). Io invece, complice una serata di pioggia e vento poco estiva, ho preso un salmì di camoscio con polenta di grano saraceno amalgamata con di burro e formaggio (poco dietetica ma molto buona).
Si poteva evitare un dolce? No, anche perchè Carmelo propone quotidianamente un carrello di torte di tutto rispetto. Sacher per me e torta pere e cioccolato per mia moglie; poco estive in effetti, ma la serata piovosa...
Il tutto accompagnato da una bottiglia di Quadrio (vitigno Nebbiolo, cantina Negri) da 0,375.
Il conto è stato di 81 euro, prezzo a mio parere equo pur tenendo conto di non essere a Monza o Milano. E' un ristorante in cui continueremo a tornare.
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