Prezzo per persona bevande incluse: 37 €
Recensione
Stupenda giornata di sole, non troppo calda ma piacevolmente ventilata. Facciamo una scappata in Valle, dopo le prolungate limitazioni che hanno travagliato questa Regione per le note vicende della pandemia.
Per il poco tempo a disposizione ci fermiamo a Chatillon, e saliamo, non di molto, sino a raggiungere la borgata di Ussel.
Una breve passeggiata su per un’agevole salita ci porta all’omonimo castello, che non è visitabile, salvo che in occasione di specifici eventi: bello comunque l’esterno, e bella la vista che si gode dalla vicina spianata erbosa, sul fondovalle e sul versante opposto con l’imbocco della valle che porta a Cervinia.
Ridiscesi, ci fermiamo a mangiare in questo piccolo chalet – osteria che si trova proprio all’inizio del sentiero per il Castello.
Ci accomodiamo all’interno, dove i tavoli sono collocati in separé di legno, secondo uno stile abituale per questi locali rustici di montagna. L’ aggiunta di plexiglas stona un po’, ma trovo lodevole l’attenzione dimostrata dai gestori a rispettare con questa misura, e con altre, le norme di sicurezza sanitarie: bravi.
Scegliamo il menù tradizionale proposto. Tagliere di salumi della regione (salame, mocetta, speck e lardo) e poi la polenta concia accompagnata da un misto di quattro carni. Gli affettati risultano nella norma, mentre siamo veramente soddisfatti del seguito. Ci viene portato un vassoio con ampie ciotole di coccio, contenenti , la prima la polenta condita con burro e fontina, le altre rispettivamente salsiccia al pomodoro, coniglio al vino rosso, pollo alla cacciatora e la tradizionale carbonade. Tutti i tipi di carne sono eccellenti, saporite il giusto, senza eccessi a comprometterne la digeribilità (è una cosa alla quale, ahimè, cominciamo a badare…). La polenta concia è poi molto, molto ben fatta, sia per la farina utilizzata che per il ricco condimento. Prendiamo per finire due dolci discreti: una fetta di strudel e una panna cotta al caramello.
Abbiamo bevuto una bottiglia di Gamay della Cave des Onze Communes, che produce buoni vini ad un prezzo contenuto rispetto alla media delle bottiglie della Regione, che trovo piuttosto costose. La giovane cameriera che serve in sala è simpatica ed efficiente.
Buon posto, per mangiare in semplicità la cucina locale.
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