Prezzo per persona bevande incluse: 60 €
Recensione
Una tappa forzata a casa di un amico a Cernusco sul Naviglio per consegnare un documento importante, costituisce l’occasione di testare un ristorante che ha ricevuto parecchi feed-back positivi ma purtroppo per noi un po’ troppo fuori zona. Ben felici quindi di cogliere la palla al balzo! Il “Due Spade” si trova appunto a Cernusco, nei pressi del complesso architettonico che costituiva la vecchia filanda, oggi completamente restaurato e tirato a “lucido”. Il ricovero dell’autovettura non è complicato, non distante dal locale stesso vi è un parcheggio molto ampio che fa sicuramente al caso nostro. Quattro passi ci stuzzicano l’appetito. La ricerca del locale, invece, è stata piuttosto snervante. Si trova infatti nella zona a traffico limitato, il cui centro di gravità è costituito dall’altissima ciminiera della filanda. Purtroppo la totale assenza di cartelli, indicazioni e la dimensione “minimalista” dell’insegna del locale ci hanno confuso le idee. Poco male, finalmente riusciamo ad individuare l’entrata e veniamo accolti con massima cordialità. E’ il primo Maggio ma il ristorante registrerà nel corso del pranzo il tutto esaurito.
Dell’ambiente se n’è parlato molto spesso. Sicuramente gradevole, i tavoli sono confortevoli, ampi e ben distanziati e la sensazione di spaziosità è amplificata volgendo lo sguardo all’ampissima volta costituita dalla ciminiera della vecchia filanda, che funge esattamente da “perno” per il locale stesso. Prevalgono i colori chiari, rilassanti ed il risultato è perfettamente armonico. La mise en place è di buona qualità, spiccano i sottopiatti argentati e la seduta risulta decisamente confortevole.
Decideremo per il menu degustazione; ci viene domandato se un aperitivo per iniziare sarebbe stato di nostro gradimento. Optiamo quindi per un Prosecco di Valdobbiadene (che verrà conteggiato a fine pasto, ma correttamente ci è stato “proposto” e non “offerto”) che sarà accompagnato da alcuni stuzzichini della casa, fra i quali delle ottime sfoglie e delle fragranti fettine di pane multi gusto serviti tiepide. Stratosferici i grissini stile “ossa” insaporiti da granelli di sale grosso.
Il vino scelto per accompagnare il menù degustazione, prettamente a base di pesce, è un Gewürtztraminer DOC 2008 cantina di Termeno, un vino giovane ma che mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche che ne fanno uno dei nostri vini preferiti. Colore brillante, note floreali e fruttate (rosa, garofano e frutta tropicale), morbidezza ed armonicità al palato. Il tutto condito da una gradazione alcolica importante (14,5°) ma non fastidiosa e da un ricarico nel complesso onesto.
Passiamo a descrivere la nostra esperienza degustativa.
Tartara di gamberi rossi siciliani su crema di patate.
Si parte già in quarta. Gamberi freschissimi, gradevolmente dolci e privi di qualsiasi retrogusto acidulo. La crema di patate, leggermente tiepida ed impreziosita da alcuni crostini di pane non si sovrappone, anzi, completa in punta di piedi l’assaggio. Ottimo.
Flan di topinambur, capperi e polvere di caffè.
Senza ombra di dubbio il miglior piatto della giornata. Vive su una simpaticissima convivialità di sapori differenti. Abbiamo il curioso sformato di topinambur (un tubero simile alla patata) dal sapore molto delicato, i capperi con la loro sapidità forte e decisa e la polvere di caffè, che lascia il classico retrogusto amarognolo al palato. Che dire? Proposta inusuale ma azzeccatissima! Davvero da applausi.
Cannelloncini di gamberi e patate al ristretto di crostacei.
Qui invece l’entusiamo scema leggermente. Abbiamo due cannelloni ripieni di gamberi e patate, sormontati da una crema di crostacei dal colore rosato ma dal sapore fin troppo delicato. Un piatto quasi privo di gusto, di note “sprint”, pur riconoscendogli il pregio assoluto in termini di freschezza delle materie prime. Forse il suo torto principale è quello di arrivare dopo il flan di topinambur e il suo sapore deciso. Sufficiente ma nulla più.
Calamaretti di Gallipoli appena grigliati su crema di piselli novelli.
I calamaretti (dal leggerissimo profumo d’aglio) sono adagiati sulla crema di piselli impiattata a specchio. La crema è ottima, così come i calamaretti resi croccanti ma non coriacei da una grigliatura perfetta. Piatto eccellente, nella sua semplicità, senza dubbio una delle migliori proposte del nostro pranzo.
Carrè di agnello alle erbe aromatiche.
Piatto di buon livello, davvero gradito. L’agnello è tenero e polposo, croccante fuori e leggermente rosato dentro, ma senza essere troppo al sangue. Non riusciamo a resistere alla tentazione di spolpare l’osso! Una “meringa” di purè, impreziosita da una treccia di erbe aromatiche soddisfa anche l’effetto visivo, oltre che il palato.
Bavarese al cocco e salsa di fragole.
Il solito “refrain” che mi vede declinare o quantomeno non apprezzare in pieno l’offerta dolciaria qui subisce una clamorosa battuta d’arresto. La bavarese è inaspettatamente gradevole, per nulla stucchevole o troppo dolce. La salsa di fragole (fresche) completa a dovere il quadro positivo.
Terminiamo il pranzo con un caffè e un amaro per mia moglie (Braulio Riserva) e con un Rum Zacapa 23 per me. I gestori mi offrono un assaggio di un rum Caraibico anejo (invecchiato), molto secco, del quale tessono (invero meritatamente) le lodi.
Approfitto per un cenno sul servizio, che è stato positivo per tutta la durata del pranzo. Cordiale senza essere invadente o affettato nei modi, sempre preciso e puntuale. I tempi di attesa fra una portata e l’altra sono risultati assolutamente consoni. Le bottiglie dei liquori vengono lasciate al tavolo per un secondo assaggio. Considerando che non si tratta di un banale limoncello, il gesto è inusuale e molto gradito!
In seguito alla nostra esperienza mi sento di consigliare senza ombra di dubbio il Due Spade per qualsiasi occasione, sia romantica che non. Non si rimarrà delusi. Noi certamente non lo siamo stati, forti anche di un conto che si attesta sui 120 euro totali assolutamente meritati per qualità e quantità delle proposte, per l’ambiente e per il servizio di buon livello.
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