Giudizio personale: positivo.
Cucina: delicata, equilibrata, gradevole.
Servizio: in sala c'è Sara, la moglie dello chef e una bravissima collaboratrice che non ti fanno mancare nulla.
Ambiente: cascina ristrutturata in modo esemplare. Elegante e sobrio, comodo, soft. Nulla da eccepire. Il locale è in centro al paese e non si fatica a trovarlo.
Ci viene chiesto se gradiamo un aperitivo, al nostro consenso fa seguito un calice di Champagne De Vilmont Rosè Millesime 2003 accompagnato da diversi piattini.
Rocher di caprino alle nocciole, grissini di produzione propria con culatello, parfait di foie gras e pistacchio su pan brioche, frollino di Grana Tipico Lodigiano e semi di papavero, mousse di ricotta mascarponata alle erbe e cruditè di peperoni.
Prima della nostra ordinazione arriva a tavola un'offerta dalla cucina, delle Mini polpette di baccalà e salsa ai pinoli, gustosissime!
I nostri primi due piatti sono una Ventresca di tonno affumicato con pesche,insalata al balsamico e per me una Zuppa di pesce spinato molluschi e crostacei con pane tostato e maionese al peperoncino.
La ventresca è servita in diverse fette di giusto spessore su di un letto di insalatina al balsamico con diverse fette sottili di pesca adagiate sul fondo, una forchettata arriva anche dalle mie parti e ho modo di apprezzare il bel gioco di sapori del tonno, dell'affumicatura smorzata dalla pesca, dell'aceto che si sposa con tutto il resto.
Ma è la mia zuppa a focalizzare la mia attenzione. La zuppa. Già perché quando il piatto che ti si presenta davanti è esattamente quello che speravi che fosse quando lo hai ordinato, la soddisfazione è massima.
Diversi tranci di pesce, code di scampi, gamberi, cozze e una maionese al peperoncino da spalmare sul pane e inzuppare a sazietà. Goduria pura.
A seguire prendiamo entrambi il pescato del giorno, oggi lo chef propone il Dentice al forno su purè di melanzane pomodori secchi e olive. Andata!
Uno dei miei pesce preferiti, come potrei esimermi? Prendo anche un altro calice di bollicine per far scendere il boccone, ottima scusa, no?
Sarà che io ne avrei mangiato uno intero da un chilo, ma il trancio mi è parso di porzione un pochino risicata.
Tralasciando però l'aspetto quantitativo, sulla qualità della materia prima nulla da dire, preparazione del piatto perfetta.
Nota a margine: anche l'olio usato sul pesce era speciale, peccato essersi dimenticati di chiedere che olio fosse.
Io salterò il dolce, ma vengo comunque omaggiato di un bicchiere con due palline di sorbetto all'albicocca.
Sapore così intenso (in senso positivo) quasi da far sospettare l'uso di albicocche passite, ma penso fossero solo mature quasi al limite. Molto apprezzato.
Il dolce è una Terrina di frutta al rabarbaro con gelato al rosmarino. Sorprendente come il rosmarino si sposasse bene con la cremina di fragole ad adornare il piatto. Assaggio solo un boccone, sensazione un po' gelatinosa, nel complesso discreto.
Io prendo solo un caffè, insieme al quale viene portato un piattino con diversi tipi di pasticcini. Trouffles, meringhe, baci di dama. Fatti in casa, I suppose.
Conto: due aperitivi 20 €, un calice di vino 7 €, un'acqua 3 €, un antipasto 17 €, un primo 22 €, due secondi 48 €, un dessert 14 €, un caffè 3 €. Totale: 134 €.
Conclusioni.
Come già detto a Sara, la moglie delle chef che accoglie e accomoda i clienti, gestendo la sala in modo perfetto: "Mi spiace solo di non aver avuto abbastanza fame per ordinare il menu da sei portate!".
Torneremo!
