Avendo saputo,che in questo ristorante avevano i t...

Recensione di del 03/11/2007

L'Arsenale

65 € Prezzo
10 Cucina
10 Ambiente
9 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Ottimo
Prezzo per persona bevande incluse: 65 €

Recensione

Avendo saputo,che in questo ristorante avevano i tartufi, ho deciso di visitare questo nuovo ristorante (per me), anche se aperto da più da un anno.
Lasciare la città per recarsi in un paese, tra le brume autunnali, apre già il cuore, arrivare poi in questo bellissimo ristorante, e ripeto bellissimo, ti fa riconciliare con il mondo. Il ristorante facilmente raggiungibile, è al centro del paese di Cavenago d'Adda, e antistante c'è un parcheggio riservato per i clienti, con una ventina di posti auto.

Appena entrati si nota una bellissima scala in legno che porta al piano superiore, dove poi mi ha spiegato lo chef, di solito tengono banchetti o matrimoni. Al piano terra invece una quindicina di tavoli ben apparecchiati e ben distanti tra loro. Sul fondo invece un bellissimo camino. Il soffitto è tutto in legno, il pavimento in cotto, e le luci ottime e non invadenti, al piano superiore il soffitto in legno con travi a vista, col pavimento in parquet, credo di rovere. Dimenticavo di menzionare un enorme lampadario sospeso al centro della scala di almeno un metro e mezzo di diametro, e formato da decine di lampadine.A i lati ci sono anche due giardini dove nella bella stagione si può anche mangiare.

Ma veniamo alla serata. Veniamo accolti da una signora, che poi scopriamo essere Sara la moglie dello chef Fabio Granata, che si occupa dei nostri soprabiti, e ci fa accomodare al tavolo.
Ci vengono poi portati i menu con talmente tanti piatti che purtroppo, ricordarseli tutti è un'impresa. La carta dei vini è eccellente.

Ci viene servito, come entree, una piccola zuppetta di verze e chiodini con riccioli di foie gras.

Come antipasto scelgo delle lumache fritte, con contorno di chiodini sottolio della casa, mia moglie invece prende delle seppie affogate con olive taggiasche e purè di sedano rapa.

Come primo io mangio degli spaghetti alla chitarra con gamberi crudi e sapori dell’orto, dove la particolarità, sta nel fatto, che vengono serviti a temperatura ambiente. Mia moglie invece sceglie un tortellone ripieno di crescenza,in guazzetto bianco di porcini ed erbette.

Mia moglie salta il secondo, ed io finalmente arrivo all’agognato tartufo:
mi viene servito un uovo su un letto di spinaci e fonduta di parmigiano con una bella grattata di tartufo. Divino!

Passiamo poi ai dolci, dove scelgo un fagottino croccante di fichi con gelato al pepe e riduzione di sciroppo di lamponi, mia moglie uno sformato al gianduia.
Come vino abbiamo scelto (su consiglio, devo dire azzeccatissimo della moglie dello chef) un Franciacorta Brut di Cavalleri.
Alla fine caffè e un ottima piccola pasticceria, che con mio sommo rammarico non sono riuscito a finire, dato che ero proprio “satollo”.

Che dire? C’è solo una parola che può riassumere il tutto: eccezionale.
Alla fine della cena poi lo chef Fabio Granata, si è trattenuto con noi in una piacevole conversazione, dove mi ha raccontato un po' della sua storia, e la storia di questo nuovo ristorante, che, prima di essere un ristorante, era il luogo del paese dove venivano riparati i carri agricoli.
Dimenticavo il prezzo: abbiamo speso 65 euro, ci hanno fatto anche uno sconto, e non è cosa di tutti i giorni, e visto quello che abbiamo mangiato, e la stupenda location, mi sembra molto più che onesto.
A breve appena ne avremo l’occasione, ritorneremo sicuramente anche per assaggiare il menu della Rassegna Gastronomica del Lodigiano.
Non vedo l’ora che arrivi quella serata.

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