La località ove si trova il ristorante è una delle più suggestive da me visitate: Bolgheri, al termine del lunghissimo viale dei cipressi che ispirò il Carducci.
Giunto all'ora di cena avevo un bell'imbarazzo nello scegliere tra la moltitudine di ristorantini presenti lungo le viette caratteristiche del Paese. Alla fine ho optato per L'Uva Nera.
L'ambiente esterno è suggestivo con lume di candela e copritavolo in tela di sacco... davvero bello e caldo come "clima", l'interno l'ho appena intravisto ma è comunque piacevole ed elegante.
Peccato che con la scelta della classica ribollita toscana mi sia visto presentare un piatto che più che una minestra sembrava uno sformato, denso, asciutto ed oltremodo piccante: non mi ha entusiasmato.
Speravo di riprendermi con la tagliata di cinta senese, ancora una volta piuttosto deludente in quanto cosparsa di sale grosso che, se è normale vederlo utilizzare in cucina,sulla piastra, per insaporire la carne, non è normale che questo venga "trasferito" in grossa quantità sul cibo... a tutela del gusto e dei denti del commensale.
Il prezzo finale è stato di 65 euro in due (io e la mia compagna abbiamo ordinato le medesime pietanze) suddiviso in 28 euro per le due tagliate, 17 euro per le due zuppe (?), 8 euro per i due contorni dati da due porzioni di fagiolini lessati con cipollotto fresco, 8 euro per le bevande e 4 euro per i due coperti.
Concludendo, Bolgheri dispone di altri locali in grado di onorare in modo decisamente più egregio la sua bellezza, offrendo il prodotto di una cucina tipica e sapientemente gestita: provare per credere.
