Prezzo per persona bevande incluse: 225 €
Recensione
Dunque sarò il primo a fare una recensione per la Cassinetta in nuova gestione!
E quindi sarà relativamente semplice.
Prendete la Cassinetta di qualche anno fa e... togliete tutto, per ricominciare da nuovo. Il che, date le ultime vicissitudini della vecchia gestione, si intende essere una buona cosa.
Io e la mia futura moglie siamo andati per il suo compleanno.
E' una canadese e a Cassinetta è stata accolta da una bella nevicata!
L'impatto iniziale è stato un po' freddo, pochi avventori e solo un cameriere ad attenderci. Ma vedremo dopo.
La cucina rimane il punto forte. Lo chef Fabio Barbaglini ha fatto alcune scelte a mio parere insolite e coraggiose. Meglio cosi, che una rivisitazione di piatti altrui o dei vecchi specials della Cassinetta (per altro ancora disponibili su richiesta).
In generale, molto spazio a sapori locali e di stagione.
Ingredienti che mi sono parsi di qualità, anche se non "di lustro" (niente astice, per intendersi).
Foie gras (d'anatra) con acqua di melanzane e fagioli, più amarognolo del classico foie gras, merita sicuramente un riconoscimento.
Uovo caramellato ai semi di papavero con maionese calda ai funghi (mi hanno spiegato che è facile da fare...), delizioso.
Risotto mantecato al rafano e castelmagno con riduzione di miele ed aceto per lei. Buono ma un pò mieloso. Gnocchetti di baccalà per me: buoni.
Ma soprattutto lepre in crepinette con salsa royale profumata al caffè (che abbiamo scherzosamente soprannominato Bunny Burger) per lei, e pancia di maiale per me. La lepre è sicuramente uno dei migliori piatti che abbia mangiato: più saporita della classica lievre royale (e il paragone è Santini), più morbida di una lepre "rustica" (una delizia), e l'accostamento con la dolce verza è qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo perfetto.
I dolci buoni, ma ormai eravamo pieni.
Il tutto accompagnato da vini di qualità (quelli suggeriti per iniziare) e di un certo pregio (l'Ornellaia preso per le carni, e vabbe').
Per un conto altino (450 in due), ma per metà dovuto appunto ai vini.
Il servizio è sicuramente di livello adeguato, ma ha forse bisogno di un pO' di "sicurezza" in piu', nell'avvolgere gli ospiti e mantenerli "al caldo" in un ambiente che d'inverno caldo non è.
Si capisca, con una riapertura a settembre e una frequentazione non certo favorita dal transito di persone (chi va mai a Cassinetta???), un certo nervosismo è normale. Ho notato un certo timore di sbagliare più che desiderio di passare assieme una serata.
Sono comunque molto positivo sul futuro, e la chiacchierata finale con tutta la "famiglia" è sicuramente stata distensiva. Magari la prossima volta la cena sarà più rilassante, oltre che deliziosa!
Coraggio, la Cassinetta ha riaperto!
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