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Guidati dalle recensioni degli altri "mangioni", siamo venuti a pranzo come sempre in due adulti più una bambina di nove anni. La prenotazione è indispensabile, siamo arrivati per primi (la sala da pranzo apre alle 12) e subito qualche avventore che ne era privo è stato respinto per il tutto esaurito. Il ristorante, attento chi si fa guidare dal navigatore, è al civico 32, non al 31. La sala al primo piano è molto grande, i tavoli vicini ma senza che siano pigiati, l'apparecchiatura da buona trattoria, con tovagliame bianco di cotone, il personale gentile ed in buon numero.
Arrivando presto si gode naturalmente del servizio più veloce, ma abbiamo comunque saltato gli antipasti, quelli più tradizionali.

La scelta dei primi è molto ampia: ravioli di magro al ragù, tagliolini, pansoti, cinque o sei opzioni in totale. Abbiamo optato per i ravioli, ottimi, leggeri ed in gran quantità: credo che per tre persone bastino ed avanzino due porzioni.

Dei molti secondi abbiamo preferito la tagliata (abbondante e tenerissima, peccato per il lieve eccesso di aceto balsamico, non a tutti gradito) ed il coniglio alla ligure, con le olive, ma c'erano molte altre possibilità, dal fritto misto all'arrosto, ai funghi impanati e fritti, ed altro ancora. Di contorno patate al forno e finocchi al burro.

Tra i molti dolci mia figlia ha divorato un ottimo tiramisù casalingo.
Abbiamo avuto l'ottima sensazione di gustare tutti piatti casalinghi, fatti in casa fin dalle basi delle preparazioni, in un'atmosfera da buona trattoria come ce n'erano tante trent'anni fa, oggi in via di estinzione.
Con un litro di vino bianco della casa (niente di eccezionale), acqua ed un caffè abbiamo speso 66 euro, un prezzo corretto, in particolare tenendo conto delle porzioni molto generose.
Certamente ritorneremo.