Prezzo per persona bevande incluse: 38 €
Recensione
Bentrovati.
Guidati da un amico, prenotiamo una cena tra amici dopo una giornata sugli sci nel comprensorio di Temù - Ponte di Legno – Tonale, destinazione ristorante Cavallino.
Usciti dal centro di Temù in direzione Edolo si giunge a un bivio da cui sale sulla destra la strada che conduce dopo alcuni chilometri a Canè di Vione località presso cui a circa 1.500 metri si trova il ristorante. L’attività sportiva e il pranzo leggero ci hanno messo addosso una discreta fame, non vediamo l’ora di sfamarci un poco. Entriamo e mi trovo subito a mio agio in un ambiente raccolto, dove dominano sia i colori naturali del legno di pareti tavoli e sedie, che gli oggetti ad ornamento, animali imbalsamati, e strumenti di lavoro che richiamano la vita di alta montagna. Prendiamo posto alla nostra tavolata su cui sono già stati portati alcuni cestini di pane di segale, nell’attesa ci viene portata dell’acqua microfiltrata. Trascorsi alcuni minuti si presenta chi presumo essere il titolare, per raccogliere le ordinazioni.
Di comune accordo optiamo tutti per antipasti della casa e un tris di primi piatti, accompagnati da del Teroldego Foradori 2005 scelto da una carta dei vini piuttosto stringata, per lo più vini rossi lombardi e del nord Italia a ricarichi non eccessivi, indicativamente dell’ordine del 60-70%.
A quanto pare, il locale deve essere noto per la cucina tipica e non particolarmente leggera che potrebbe mettere al tappeto anche le forchette più imponenti, avvisati ci teniamo alla larga dal pane e aspettiamo con ansia il galà degli antipasti.
Iniziamo con un piatto un pochino inusuale: fettine di mela, speck a dadini e aceto balsamico (non quello originale ovviamente), si prosegue con paté di cervo, ricotta affumicata con marmellata di cipolle, funghetti sott’olio, torta salata alle zucchine, speck e lardo, fonduta di formaggi e panna. Nel complesso un antipasto abbondante, un insieme di stuzzichini piacevoli come la torta salata e la fonduta (quest’ultima particolarmente apprezzata dalle ragazze) e altri non particolarmente convincenti, come il paté di cervo e i funghetti sott’olio (tipo Saclà?).
Trascorrono una decina di minuti dopo i quali ci vengono portati i primi piatti; in serie e su pirofile di ceramica arrivano prima degli gnocchetti di patate con panna e porcini, un piatto devo dire ben riuscito dove l’utilizzo della panna non annegava il sapore del fungo, seguono poi dei tagliolini all’uovo con speck e radicchio rosso, piatto dal gusto anonimo che non ho fatto a fatica a dimenticare ed infine i pizzoccheri. Molti dei presenti, di nobili origini meridionali, non avendo mai provato questo tradizionale piatto della cucina valtellinese, oggetto tra l’altro di una recente proposta di legge al parlamento, erano dunque incuriositi all’idea di provarli. Anch’io non mi sono tirato indietro e, pur avendoli mangiati in numerose altre occasioni, ne ho voluto provare una forchettata per poi esprimere una valutazione personale: fattura della pasta artigianale e molto porosa, condimento non all’altezza, tanto, troppo burro, formaggio a volontà e pochissima verza; nel complesso una sufficienza scarsa.
Nel complesso molta abbondanza e, fatta eccezione per gli gnocchetti, nulla di eccezionale.
Alcuni di noi, più coraggiosi o forse semplicemente non completamente soddisfatti, decidono di assaggiare un paio di secondi piatti, e cosi vengono ordinate una porzione di capriolo in salmì, e due porzioni di bricioline di cervo con marmellata di mirtilli castagna e pera sciroppata; buono il salmì, qualche minuto in più di cottura non avrebbe guastato, discreto il cervo.
Molti decidono di concludere con un ottimo sorbetto al limone, cui, come nella più tradizionale delle cene di gruppo faranno seguito i caffè e gli immancabili liquori della casa.
Una nota sul servizio, veloce e cordiale.
Il conto finale?
Quindici persone, antipasti e primi per quindici, tre secondi, quattordici sorbetti, sei bottiglie di vino (20 € l’una), sei caffè, amari e liquori per tutti (credo non conteggiati nel conto finale): 573 €, circa 38 € a testa.
Nel complesso una bella serata, un ambiente decisamente interessante ma in cui non credo di avere molta fretta di tornare.
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