Prezzo per persona bevande incluse: 42 €
Recensione
Il “Crotto dei Platani” è un grazioso ristorante di Brienno, un piccolo paesino del ramo occidentale del lago di Como. Il locale si affaccia direttamente sul lago ed è perfetto per un pranzo domenicale, in un ambiente piacevole, rilassante e non eccessivamente formale.
Raggiungere Brienno da Como è abbastanza facile e richiede circa 15 minuti. Una volta giunti al ristorante, che si trova proprio sulla statale che costeggia il lago, si può parcheggiare nello spazio riservato sul ciglio della strada. Essendo un parcheggio piccolo, è probabile che non si trovi facilmente posto, ma proseguendo per un centinaio di metri ancora sulla statale si incontra uno slargo abbastanza agevole dall’altro lato della strada.
Il Crotto è diviso in tre ambienti. Quello tradizionale, in un vecchio caseggiato sul lato interno della strada, adibito all’uso prevalentemente della stagione fredda. Gli altri due ambienti, invece, sono formati da una piacevole veranda e da una terrazza affacciata sul lago. La veranda e la terrazza sono arredati con tavoli e sedie in ferro battuto, tovagliato color crema di discreto livello e dettagli e mobilio sulle tonalità calde del legno e del verde. Non si tratta di un luogo raffinato, da cena in abito lungo, e neanche di una trattoria: l’ambiente è molto piacevole, rilassante e curato con gusto.
Ci viene assegnato un piccolo tavolo da due persone affacciato sul lago, ci vengono servite due tartine con una crema al formaggio e paté di olive, non eccezionali, e un calice di brut, di cui non ricordo il nome, ma di cui, a dire il vero, non conservo neanche un ottimo ricordo. Non particolarmente profumato e con una nota amara non gradita, oltre a un lieve sentore di tappo che si è poi esaurito dopo poco. La bottiglia era stata appena stappata dal cameriere e subito servita nella coppa al mio tavolo. Sicuramente non è stata assaggiata dal personale, prima del servizio. Forse era il caso.
Ordiniamo due antipasti: un misto di pesci di lago, con cinque o sei varietà di pesce in carpione, fritto e, credo, cotto al vapore, accompagnati da gamberetti d’acqua dolce e da una piccola insalata. Il piatto era ben presentato e i pesci erano piacevoli e ben preparati. Giuste anche le dosi e le proporzioni tra le diverse qualità. Un buon antipasto, semplice e gradevole. Mia moglie ha preso dei mondeghili di pesce di lago, delle piccole polpettine fatte con carne di pesce, poi impanate e fritte. Buone, saporite e non asciutte o unte; anche i mondeghili erano accompagnati da un’insalatina, se ricordo bene.
Solamente io scelgo di bere vino in accompagnamento al pasto e, dopo avere curiosato una appena discreta lista dei vini, mi informo sulla possibilità di avere vino al calice, non avendo intenzione di bere un’intera bottiglia. Il personale, sempre gentile e attento, mi accontenta e mi viene servito un calice di chardonnay, discreto. Anche in questo caso, non mi ricordo assolutamente il nome del produttore. Ma non avendo trovato neanche questo vino particolarmente valido, seppur non sgradevole, non mi sono preoccupato di informarmi.
Saltiamo i primi e ordiniamo subito i secondi. Io ordino un fritto misto di pesci d’acqua dolce. Quando arriva il piatto sono contento di non avere ordinato il primo: la quantità di pesci della portata è enorme. Il piatto contiene un misto di missoltini, filetti di trota e altri, senza alcun tipo di contorno. Il menu indicava, infatti, che i piatti non ne erano provvisti e si potevano scegliere dalla carta. Il pesce era saporito, ben fritto e gradevole, ma la quantità era davvero troppo elevata. A metà piatto ero già soddisfatto e, per golosità, ho mangiato ancora qualche pezzo; ma alla fine mi sono dovuto arrendere. Mia moglie ha ordinato e gustato con soddisfazione un lavarello in sfoglia di melanzane, ben presentato, ben preparato e davvero saporito.
Sazi e discretamente soddisfatti, decidiamo di ordinare due sorbetti. Non essendo più disponibile il sorbetto al limone, la cameriera ci informa che, al suo posto, possiamo avere il sorbetto al pompelmo rosa. Anzi, ce lo consiglia, confidandoci che è molto meglio di quello al limone. La cortesia della proposta ci convince. Il sorbetto è fresco, saporito e profumato oltre ogni aspettativa, oltre ad essere ben presentato.
Ordino un caffè, discreto, e il conto, 83 euro in due, per due antipasti e due secondi piatti, compresi 4 euro per il calice di Chardonnay ed escluso il calice di brut, gentilmente offerto.
Nota negativa l’anacronistico costo per il coperto. Ritengo anacronistico il concetto di ‘coperto’, ma in questo caso, ritengo anche sproporzionato il costo vero e proprio: 4 euro a persona.
In ogni caso, rimaniamo soddisfatti della cucina, dell’ambiente e del servizio. Un pochino meno dei vini.
Prezzo a persona 42 Euro
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