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Sabato sera, decidiamo di cenare al Grappomagno.
Entriamo dall'ingresso al piano terra e scendiamo, visto che questo ristorante si sviluppa completamente al piano seminterrato, essendo in una vecchia cantina, molto suggestiva, con i soffitti a volta di mattoni a vista. Il locale è piccolo, massimo una quarantina di coperti.
Veniamo fatti accomodare ad un tavolo molto ampio e ben distanziato dagli altri.

Io ordino un'insalata di finocchi con straccetti di cavallo e bufala (avrebbe dovuto essere con la burrata, ma il cameriere ci ha detto che quel giorno non c'era) e i paccheri con ricotta e bufala.
Molto buona l'insalata, che con la bufala è risultata più leggera che con la burrata e ottimi i paccheri, anche se avrei preferito forse un po' più pasta e meno ripieno.
La mia ragazza ordina ravioli zola e noci con burro aromatizzato al timo e la suprema di faraona spadellata con mele e Calvados.
Non estivissimi i ravioli, molto conditi pur con un ottimo burro al timo, mentre veramente eccezionale la faraona, con l'aspro delle mele a bilanciare la carne piuttosto grassa.
Per concludere un sorbetto di pompelmo rosa e moscato (un must) e un budino cacao, amaretti e rum, con i sapori ben alternati.
Da bere una bottiglia di naturale e due calici di vino (uno rosso ed uno bianco).