Il locale è situato in una frazione facilmente rag...

Recensione di del 26/08/2006

Trattoria da Pasquale

25 € Prezzo
6 Cucina
4 Ambiente
6 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Scarso
Prezzo per persona bevande incluse: 25 €

Recensione

Il locale è situato in una frazione facilmente raggiungibile dal casello autostradale dopo aver attraversato il paese di Bereguardo.
Dico subito che è una trattoria ruspante e ciò è intuibile al primo impatto; non in senso dispregiativo, però è così: sembra di ripiombare in un’osteria fuori porta degli anni cinquanta.
Davanti all’ingresso è stato realizzato un soppalco in legno che ospita una quindicina di tavoli traballanti sotto la protezione di un tendone e alcuni ombrelloni. Le sedie sono quelle stampate in plastica da giardino.

All’interno si accede alla cassa a vista sepolta di ricevute fiscali in elaborazione (visto l’affollamento); di fronte il bancone bar al buio e sulla destra si vede un salone con una cinquantina di coperti e arredamento un po’ più dignitoso ma sempre sul rustico. Tanto per capirci le saliere sono ancora quelle di vetro con gli stuzzicadenti al centro da cui si prende il sale con le dita.
Il piatto vuoto viene inspiegabilmente posto sul tavolo capovolto sulla tovaglia di plastica; in compenso i tovaglioli sono di stoffa.
Sembra che il locale sia conosciuto soprattutto da avventori locali (cacciatori, cercatori di funghi e famigliole vocianti).

La cucina presenta le specialità classiche della zona, rane e pesciolini fritti però il menu elencato su un foglio dattiloscritto corretto a mano col bianchetto elenca vari piatti.
Abbiamo preso due antipasti composti da carciofini giganti sottolio, peperoni verdi lunghi e stretti e cetrioli sottaceto, acciughe in salamoia, funghi chiodini sottaceto, quattro fette di cotechino caldo squisito, pancetta, coppa, salame nostrano. Tutta roba preparata in casa non di origine industriale e si sentiva dal sapore (8 euro).
Io ho preso poi un risotto ai funghi un po’ scotto (7 euro) mentre la mia amica ha preso direttamente il secondo: un manzo bollito con salsa verde con contorno di funghi fritti (questi ultimi quotati 4 euro erano veramente quattro modesti pezzettini): la carne era tenera e “mista” come deve essere. Per finire io ho preso un affogato al caffè e lei un limoncello.

Il conto è stato 51 euro cioè 25 euro a testa che tenuto conto del locale e del fatto che non abbiamo fatto un pasto completo mi è sembrato un po’ alto.
Faccio comunque presente che il menu proponeva anche tagliatelle ai funghi, ravioli di magro al burro e ravioli di carne al ragù o al pomodoro e tra i secondi stracotto d’asino, arrosto di vitello, rane, frittura di pesciolini, roast beef all’inglese, e tra i dolci crostata casalinga, sorbetto, tartufo di cioccolato, gelato.
Direi che non è eccezionale ma nemmeno da biasimare, basta sapere a cosa si va incontro.

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