Il ristorante si trova in pieno centro a Bellinzag...

Recensione di del 08/09/2008

La Crusa dal Ga

39 € Prezzo
8 Cucina
7 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 39 €

Recensione

Il ristorante si trova in pieno centro a Bellinzago Novarese e lo si raggiunge facilmente percorrendo la statale 32 uscendo al secondo svincolo. Lo sottolineo poiché il centro del paese é decisamente un dedalo di sensi unici e lavori in corso. Il posteggio non è riservato, ma troviamo comunque agevole e comoda la piazzetta limitrofa.
Esternamente si vede appena poiché sorge in uno storico, ma stretto incrocio, sul quale spicca il dipinto illuminato che è anche raffigurato nel sito del locale. Menu esposto.

L’ingresso è semplice, non particolarmente elegante in effetti, ma in bella mostra spiccano molte bottiglie ed una ex culla in legno, perfettamente recuperata, che contiene le selezioni dei vini locali e della provincia. Veniamo accolti da una sorridente cameriera e fatti accomodare al tavolo. Ottimo segno. Ci accomodiamo in una accogliente saletta (sono due) arredata in toni giallo e verde con quadri di pittori locali alle pareti. Tovagliame di stoffa, posate acciaio, un tumbler liscio per l’acqua ed un capiente tulipano per il vino, il tutto ben disposto. Le sedie sono in legno e paglia, ma il contrasto di questo elemento rustico ben si abbina al calore della sala, ai tendaggi ed alle pareti.

Ci viene portato un menu in cui appaiono chiari prezzi e portate e non viene indicato il coperto (vedremo poi nel conto che effettivamente non ci e’ stato addebitato). Essendo lì su suggerimento di un amico optiamo entrambi per dar fiducia al cuoco scegliendo il menu appunto: “fiducia del cuoco”. Decidiamo di non scegliere il vino incluso ma ci facciamo portar la carta. Carta semplice come i menu, senza troppi fronzoli e decorazioni, ma facilmente leggibile anche da chi come me la luce soffusa e le scritte miniaturizzate di alcuni locali sono spesso motivo di imbarazzo col personale di servizio, ma non è questo il caso. Bella l’idea di inserire i vini locali in una sezione apposita.

Non sapendo cosa arriverà chiediamo consiglio alla cameriera che lesta porta l’ordinazione in cucina e riappare illustrandoci l’idea del cuoco.
Antipasti.
Insaccati e salumi accompagnati da sottaceti fatti in casa; insalata di fagioli bianchi con gamberetti e cipollotti di Tropea; carpaccio di carne salada con scaglie di grana ed essenza di tartufo; tortini alla fontina e pomodori verdi.
Pprimo.
Gnocchetti di patate e Mirtilli al Castelmagno.
Secondo.
Straccetti di Vitello con funghi "Gallinacci".
Dessert.
A scelta: sceglieremo io brownies al cioccolato e caffè con spuma di banane ed il mio socio smifreddo alle primule.

Decidiamo di affidarci alla cameriera per un consiglio sul vino, col vincolo di restare in territorio novarese. Ci viene proposto il Vespolina colline novaresi Mazzoni con la finezza di indicarcelo sulla carta. Il servizio viene effettuato correttamente con la presentazione, stappo (migliorabile) ed assaggio.
Prima ci veniva servito un cestino di pane che scopriremo esser realizzato in maniera tradizionale, col metodo della “madre” da un panettiere locale. Veramente buono, peccato per la scelta non ampissima di varietà ma comunque adeguata.

La cena si rivela realizzata con buon gusto ed un pizzico di fantasia, le portate sono molto buone e mi sorprende il gusto particolare dei gnocchetti, delicati.
A conclusione del pasto, sin troppo ricco (ma se devo peccare meglio che lo faccia di gola) abbiamo il piacere di ricever il saluto del cuoco che ci ringrazia per la serata e chiede se tutto è andato secondo le nostre aspettative. Trovo bello il rapporto che deve esserci tra ristoratore e cliente. Importante per migliorare costantemente un locale ed aver riscontro diretto dei commensali. Sempre che non divenga asfissiante e non è questo il caso.

Il digestivo viene offerto. Io debbo rifiutare dovendo guidare, ma il mio socio si concede ad un goccio di un liquore ideato dal cuoco e dalla madre di quest’ultimo. Acqua del ghiacciaio. Credo vodka con infuse erbe aromatiche, filtrata, servita a temperatura bassissima. Interessante finale balsamico e digestivo, a giudicar dal sorriso del compare. Caffè per me, offerto anch’esso.
Una bella serata, lontana dagli sfarzi dell’alta cucina ma gradevole, non troppo elaborata, basata sulle materie prime ed un pizzico di fantasia. Giudizio positivo.
Sulla carta di credito: coperti non addebitati; una bottiglia di vino 14 €; due menu “fiducia del cuoco” 64 €; caffè e digestivo offerti. Totale 78 euro in due. Prezzo a persona: 39 € ben spese.

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