Incuriosita da una recensione presente sulla guida Slow Food 2012, decido di prenotare in questo sperduto ristorante della provincia pavese, al confine con l'emilia. Intanto nota particolare per l'ambiente: appena si arriva si può ammirare la bellezza della campagna, con un giardino molto ben curato per i grandi, e a lato, un campo enorme dove poter far giocare bambini. L'ambiente è molto semplice ma curato, la cortesia delle sorelle Capelli fanno il resto. Il menù è a prezzo fisso, ma assolutamente di qualità e rigorosamente fatto in casa o a km zero. Cominciamo con un buon Ortugo del 2011, appena frizzantino e servito alla temperatura giusta, che arriva per accompagnare gli antipasti: salumi, pancetta da 10, salame e coppa buonissimi. Un tortino di verdure e una frittata di erbe e formaggio che a me è piaciuta da morire. Passiamo ai primi,
che sono: risotto con asparagi e zafferano e crespelle con ricotta e spinaci di cui la sottoscritta fa il bis; le crespelle sono appena tiepide, non unte e bisunte come a volte succede e hanno un sapore delicato. Con ritmo lento ma scandito dalle varie chiacchere arrivano anche i secondi, e qui il sorriso del mio fidanzato si allarga quando vede arrivare il brasato di chianina. Nota,la carne proviene dall'allevamento vicino di chianine, credo sia uno dei pochi nel nord italia, per questa particolare razza che di solito è allevata in toscana. La carne è squisita, si scioglie in bocca, e le patate fritte (fatte a mano) accompagnano dolcemente un piatto perfetto. Passiamo ai dolci e anche qui ovvio tutto è fatto in casa, o a km zero. Io prendo una bavarese alle ciliegie, ma quando sento il gelato fiordilatte preso dal mio ragazzo non posso far altro che chiedere anche io un piccolo assaggio: si sente il sapore del latte, un gelato favoloso.
Concludendo, una serata passata in maniera molto piacevole, in compagnia di buona cucina e di un posto bellissimo.
Il mio ragazzo ha già detto che ci vuole tornare sicuramente.
