Per mancanza di tempo posto solo ora questa recens...

Recensione di del 03/08/2006

Locanda de la Poste

40 € Prezzo
8 Cucina
8 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 40 €

Recensione

Per mancanza di tempo posto solo ora questa recensione, a distanza di un paio di mesi dalla data effettiva.

Di sera, dopo il tramonto, l'insegna di questa locanda passa sicuramente inosservata; l'entrata è segnalata solamente da una luce tenue, appena accennata.

Per entrare suoniamo il campanello di un portoncino a vetri opachi.

Entrare è fare un tuffo nel passato di almeno un centinaio d'anni: soffitti a volta, pietre a vista; diversi i richiami al passato contadino negli attrezzi da lavoro "esposti" su mensole e alle pareti; queste ultime tinteggiate di un caldo colore "antico", un giallino sfumato che ben armonizza tutti gli elementi d'arredo.

I tavoli, ben distanziati, e le sedie sono in legno scuro, come la vecchia credenza; cassette di vini, anche importanti, accatastate negli angoli testimoniano una cantina di riguardo.
Alle pareti apliques in ceramica decorata diffondono una luce discreta e morbida.
L'apparecchiatura è sobria ma ordinata e pulita. Il servizio è giovane e informale: la ragazza che ci accoglie, in pantaloni e t shirt, ci fa accomodare al tavolo che avevamo riservato solo qualche ora prima, e ci espone a voce il menù e le possibili scelte per il vino.

Decidiamo per un misto di frutti di mare crudi (d'altronde, se non qui, ad Andria, dove???) e degli antipasti caldi.

I frutti di mare sono inequivocabilmente freschi e molto saporiti.
Gli antipasti caldi sono appetitosi, curatissimi e originali nella presentazione e nella sostanza: ci portano una millefoglie di verdure e pesce, con salsa di molluschi; un involtino di melanzana farcito di spigola con piccolo flan di formaggio e purea di patate, dei fiori di zucca farciti di spigola, e due tempure di gamberi con cous cous alle verdure.

Fra i vari primi scegliamo delle linguine con filetto di spigola, pomoorini e zenzero, dei cavatelli con scampetti e ricotta fresca e degli spaghetti alla polpa di ricci: tutti piatti eccellenti, ma la mia preferenza personale va senz’altro agli ultimi. Alla mia richiesta di conoscerne la modalità di preparazione ottengo poi una spiegazione “generosa” e dettagliata.

Già quasi sazi, ci lasciamo tentare da una frittura mista (ne prendiamo solo due porzioni, tanto per assaggiare): è buona, il pesce è fresco e ben impanato.

Concludiamo con i dessert: un tradizionale sorbetto al limone, tre millefoglie (formato “magnum”) con crema Chantilly e salsa ai frutti di bosco.
Accompagniamo tutto il pasto con un dignitoso Falanghina del 2005.

La cena è stata gradevolissima, il servizio attento e sollecito, il cibo ottimo.

Vogliamo proprio trovare un difetto? Il menù e la carta dei vini, per quanto ricchi e vari, esposti a voce.

Il costo totale è stato di 200 ero (antipasti, primi e dessert per 5, secondi per 2) vino e acqua compresi.

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