Sono tornato “Al Mago” dopo circa un anno. Il post...

Recensione di del 20/12/2006

Al Mago

35 € Prezzo
6 Cucina
9 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 35 €

Recensione

Sono tornato “Al Mago” dopo circa un anno. Il posto a me piace molto, gli interni che ricordano un castello medioevale (con tanto di armatura all’ingresso) sono molto caratteristici, peccato per alcune incongruenze (come i lampadari non proprio medioevali o i quadri appesi alle pareti).
Bellissimi i due camini che contribuiscono a dare una bella atmosfera all’ambiente.

Siamo in sei e abbiamo prenotato (in questo periodo di cene aziendali, se non prenoti, non mangi). Ceniamo nella seconda saletta alla quale si accede passando per la prima sala lunga e stretta che ha sulla sinistra i tavoloni in legno sui quali si mangia e sulla destra uno dei camini, nello specifico quello sul quale il patron cucinerà la buona carne alla griglia che gusteremo più avanti.
Le pareti sono in pietra scura ed il soffitto in legno. La tavola è apparecchiata con dei sottopiatti in legno che fungeranno anche da piatto per l’antipasto, due bicchieri e dei candelabri che vengono accesi al nostro arrivo. Le sedie sono il legno e, come ben ricordavo dalla mia precedente visita, non sono proprio comodissime.
Mangiamo un menu che si chiama “Ludovico il Moro” (35 € tutto compreso) e che a fine serata si rivelerà abbastanza ricco e sufficientemente gustoso.
Il menu è composto da:

Antipasto misto.
In tavola arrivano dei vassoi di affettato (lardo, salame, coppa, prosciutto crudo), pomodori verdi sottaceto, cipolle in agrodolce, polenta con formaggio fuso. I salumi sono discreti, buoni i sottaceti. La polenta nulla di eccezionale.

Primo.
Ci viene servito un tris di primi composto da pappardelle al ragù di cinghiale, tagliatelle paglia e fieno con funghi e ravioli di magro con salsa di noci. Le pappardelle e i ravioli sono buoni, il condimento è gustoso e abbondante; un po’ meno saporite le tagliatelle, forse perché sono anche un po’ fredde. Nota molto apprezzata: uno dei camerieri, finiti i primi, passa da noi a chiederci se vogliamo bissare uno dei primi.

Secondo.
Il secondo consiste in carni alla griglia (tre tipi: salsiccia, prosciutto e manzo) che risulteranno buone e saporite, anche se un po’ di abbondanza in più non avrebbe guastato. A parte ci viene servito del brasato con polenta. A me il brasato non fa impazzire, a detta degli altri è ben preparato. La carne è accompagnata da verdure alla griglia.

Dessert.
Possiamo scegliere tra panna cotta con frutti di bosco, crema catalana, sorbetti vari. I dolci non sono eccezionali; io ho scelto la crema catalana e potevo farne a meno.

Chiudono la serata caffè e ammazzacaffè (di ammazzacaffè in realtà ne prenderemo due: il secondo giro riusciremo a strapparlo alla titolare quando ormai siamo già sull’uscio).

Abbiamo bevuto Bonarda frizzante (credo che con il menu non potessimo scegliere altro) che è stata ottima con tutto quello che abbiamo mangiato. Acqua naturale (Panna) e frizzante (San Pellegrino) a completare il tutto.

In conclusione: l’ambientazione è davvero caratteristica, la cucina discreta. Sicuramente lo riproverò mangiando alla carta e scegliendo rigorosamente carne alla griglia (vera vocazione del ristorante). Periodicamente organizzano rievocazioni storiche con figuranti in maschera: la prossima, prevista per fine gennaio, sarà con i falconieri e vedrà protagonisti dei rapaci in sala (ci sono le foto in sala di falchi, gufi e barbagianni). Non me lo perderò.

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