Prezzo per persona bevande incluse: 24 €
Recensione
Si vede che ai nostri amici vogheresi Mario e Laura, con la piccola Alice, piace trascorrere le serate in nostra compagnia. Sono passate due settimane dall’ultima volta che ci siamo incontrati e li stiamo nuovamente aspettando per un’altra cena in allegria. Sia chiaro che il piacere è reciproco!
Questa volta siamo ad Alassio, davanti alla “Osteria i Matetti”. Il locale si trova direttamente sull’Aurelia, superato il centro di Alassio in direzione Albenga, sulla vostra destra. E’ defilato quanto basta rispetto al caos del centro, ma sufficientemente vicino per poi raggiungere a piedi il budello ed i suoi locali e negozi. Per la macchina la posizione del ristorante non è di certo ottimale, ma c’è più di un parcheggio a pagamento nelle vicinanze dove poter trovare posto. I nostri amici sono in ritardo, causa traffico. Fa già molto caldo e comincia la stagione degli spostamenti di massa verso la nostra Riviera. Noi siamo davanti al ristorante. La vetrina è incorniciata da rampicanti fin su all’insegna e due grosse lavagne in ardesia riportano col gessetto il menu del giorno, scritto in dialetto ligure. Sono arrivati e quindi si può entrare.
La sala è unica, con una decina di tavoli in legno apparecchiati molto semplicemente, in puro stile da osteria, con tovaglie di carta bianche e rosse o blu, piatti, posate e bicchieri senza troppe pretese. L’atmosfera è accogliente ed il salone è caratterizzato da una serie infinita di quadri e stampe raffiguranti gruppi di scolaresche o bambini, i “Matetti” appunto. Sembra che, in origine, l’idea dell’osteria sia nata come luogo d’incontro per vecchi compagni di scuola, proprio come i nostri tre proprietari. Se ho parlato di atmosfera accogliente, mi viene meno facile dire lo stesso per il servizio. Come vi posso spiegare? L’atteggiamento è molto scherzoso, ma diciamo che la loro simpatia va “capita” col tempo.
Ci accomodiamo. Sul tavolo dell’ottimo pane con le olive e grissini artigianali. In attesa delle nostre ordinazioni ci viene servito un piccolo vassoio di ottima farinata. Sarà anche un’osteria, ma trovo discutibile il menu composto di fogli di carta dentro buste trasparenti all’interno di quadernoni ad anelli: poco stiloso.
Antipasto misto per tutti: un tortino di carciofi, le “sciue cine”, ovvero fiori di zucca con un ripieno delizioso, un ottimo polpo in carpaccio, delle cipolline ripiene e la panissa, maltagliati di farina di ceci saltati in padella. Piatto di portata abbondante e più che sufficiente per tutti e quattro (e mezzo). Ciliegina sulla torta di questo piatto l’aggiunta di frittelle di bianchetti: questa è la stagione giusta per assaporarli. I “gianchetti” (in dialetto) non sono altro che il novellame della sardina e, purtroppo, sono sempre più difficili da trovare. Per il vino rimaniamo in zona con un Pigato di Albenga del 2005 della Cascina di Feipù di Massaretti – Albenga (SV). Un bianco Pigato al 100%, con i suoi 12°, che, servito molto fresco, va giù che è una meraviglia. I nostri amici decidono di proseguire con un primo: gasse al pesto e patate. Si tratta di un’ottima pasta fatta in casa dalla forma irregolare, simile a delle farfalle, arricchite da un profumatissimo e delicato pesto. Per me e la mia signora, invece, un abbondante fritto misto: frittura asciutta e leggera, ricca dei soliti totanetti, calamari e gamberoni, ma anche di ottimo pesce più povero, come alici, merluzzetti e sardine. Direi molto buono.
Siamo stati velocissimi, noi abbiamo divorato tutto in un attimo, ma anche il servizio ha fatto la sua parte: molto, troppo veloce. Siamo al dolce e nel frattempo ordiniamo quattro limoncini: ci viene servita (e lasciata sul tavolo) direttamente la bottiglia del loro limoncino artigianale, accompagnato da ottime frittelline tiepide di mele e dagli ormai storici Baci alassini. Stavamo pensando al dolce, ma con questo assaggio direi che siamo a posto così. Ci stanno giusto quattro caffè ed un altro cicchetto di limoncino, veramente buono.
Chiediamo il conto. Il totale è di 94 euro, così suddiviso: quattro antipasti 36 euro; due paste 16 euro; due fritti misti 24 euro; un Pigato 12 euro; un’acqua 2 euro; quattro caffè 4 euro. Direi più che onesto, senza considerare la farinata in entrata, la primizia dei gianchetti, l’assaggino di dolcetti ed il limoncino sulla tavola. Mettendo da parte il servizio, che può piacere o meno, consiglio questa osteria a chi volesse assaporare una cucina tradizionale ligure, buona e semplice, ad un prezzo veramente competitivo.
Un saluto da Jerry a tutti i Mangioni!
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