Prezzo per persona bevande incluse: 20 €
Recensione
Mi trovo ad Alassio per il weekend e per la cena della domenica propongo a famiglia e amici di provare questa osteria ligure, di cui ho letto sul web. Il fatto di trovarsi fuori dal centro, ma non troppo, rende questo locale raggiungibile con relativa facilità, ma frequentato da una clientela meno casuale. Appena entriamo, dopo aver letto all’esterno su una lavagnona i piatti del giorno descritti in dialetto alassino, scopriamo che la gestione (cassa e tavoli) è apparentemente in mano a personale maschile. I tizi, dei simpatici liguri particolarmente burloni, ci sistemano in un tavolo ben apparecchiato con tovaglia a quadretti e doppi bicchieri di qualità economica, collocato all’interno dell’unico salone. L’impressione è quella di un locale semplice, ma curato e pulito. Ho trovato molto simpatica l’idea di aver tappezzato completamente le pareti di foto di bambini.
Sul tavolo ci vengono portate subito, generosamente offerte, numerose fette di farinata di buona fattura. Di seguito si passa alle ordinazioni: le scelte ci vengono elencate verbalmente, numerose, assortite e tipiche liguri, con piatti sia di mare sia di terra, soprattutto tra i secondi. Comincio con un antipasto misto composto da cipolline ripiene, torta di carciofi, un polpo in carpaccio tagliato finissimo e la panizza, un maltagliato fatto di farina di ceci saltato in padella (non mi ricordo se c’era qualcos’altro).
Passando al secondo, scelgo un semplice fritto misto, giusto per verificare la freschezza del pescato e mi arriva un piattone colmo di merluzzetti, anelli, alici che nella mia insipienza di cittadino nato lontano dal mare ho interpretato straordinariamente fresco e ben cotto. Purtroppo, data la quantità, non sono riuscito a finirlo, per la gioia dei commensali che volenterosamente mi hanno aiutato.
Ma ora viene il bello: a titolo gratuito la casa ci offre delle frittelle di mela semplicemente squisite assieme a un piatto di baci di Alassio versione mignon di ottima qualità. Non contento, chiedo quali siano i dolci della carta proposti e ordino un piatto di pere al cioccolato: finalmente della frutta saporita, anche se cotta al forno, innaffiata da cioccolato fuso.
Per finire ci viene offerto una bottiglia di limoncello a consumo libero, che viene seguita da un buon caffè.
Il conto: due antipasti liguri, quattro secondi a base di pesce, una bottiglia di ottimo Vermentino ligure DOC di un produttore della zona (non mi sono annotato il nome, sigh…), due litri d’acqua, due dolci, un caffè, e tanto altro offerto qua e là, 70 euro. Ci torniamo appena possibile.
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